Le Opere Caravaggesche del Maestro Nunziante

Apro questa discussione per poter raccogliere le Opere dedicate al tema "Caravaggio" che il Maestro sta affrontando e affronterà in questi mesi.

Giuditta che taglia la testa a Oloferne (1597-1600) olio su tela cm. 145x195

L’episodio di Giuditta e Oloferne in pittura è stato uno dei più rappresentati dell’Antico testamento, perché l’immaginario dei maggiori artisti di ogni secolo proprio non poteva non essere colpito dalla drammaticità della storia della donna virtuosa che si macchia di tirannicidio per salvare il suo popolo oppresso, oltre che dall’eterno conflitto Bene/ Male (Giuditta simboleggia la fedeltà, e, in generale, il Bene; Oloferne, invece, la potenza pagana accecata dall’orgoglio, dunque il Male).
Il tema del tirannicidio, già di per sé drammatico, fu variamente declinato ruotando sempre, come si evince già dai titoli delle composizioni (Giuditta al banchetto di Oloferne, Giuditta che uccide Oloferne, Giuditta insieme all’ancella, Il trionfo di Giuditta) intorno ai tre personaggi principali, Giuditta, Oloferne e la serva, ma la protagonista assoluta, anche se nell’iconografia tradizionale sovente è affiancata dall’ancella, come se condividere la scena potesse in qualche modo smorzare la violenza e l’orrore dell’efferato delitto, resta l’ideatrice ed esecutrice del tremendo progetto.

Altre rappresentazioni di Giuditta da parte dei grandi del passato



Mantegna, Giuditta con la testa di Oloferne


Botticelli, Il ritorno di Giuditta a Betulia


Veronese, Giuditta e Oloferne


il maestro reinterpreta Giuditta in chiave Moderna, le ombre e le luci nella stanza sono di matrice Nunziantiana e accompagnano l'opera con classe......
.............quella classe che è riservata a pochi eletti

Mi sembra di poter dire che stiamo tornando alla pittura ante 2000 (certo con una crescita pittorica assolutamente differente), e come avevo indicato in altri post il ritorno ai toni chiaroscurali è evidente.

Elevatissimo il numero di oggetti presenti nell'opera a rappresentare gli arnesi del lavoro, curati in ogni piccolo particolare.
Ma tutta l'opera è incentrata sul taglio di luce che entra dalla finestra e illumina il soggetto, Giuditta.

Io apprezzo maggiormente per il momento i notturni canoviani, dotati in assoluto di una luce celestiale, speriamo che le opere caravaggesche aquisiscano una luce diversa con altri soggetti da rappresentare in esterno.

nuova opera
superrrrrrrrr!!!

sulla Flagellazione di Cristo del Caravaggio ho trovato un'articolo su Exibart datato 13/dicembre/2009

“Ve lo prestiamo, ma solo se ce lo restituite”. Battaglia Napoli-Roma attorno a Caravaggio
Un prestito con ricevuta di ritorno . É la formula che probabilmente vorrebbe usare Nicola Spinosa, curatore della mostra napoletana - fresca di inaugurazione - Ritorno al barocco, dopo che La flagellazione di Cristo di Caravaggio, opera principale della mostra, è stata richiesta per l'esposizione di Roma celebrativa dei 400 anni della morte del pittore lombardo, a cura di Rossella Vodret e Francesco Buranelli.
Dal 18 febbraio al 13 giugno 2010, alle Scuderie del Quirinale, saranno esposti solo i dipinti concordemente considerati autografi. Il massiccio Cristo fustigato alla colonna da tre torturatori sarà a Roma in prestito da aprile a maggio come esemplare del momento napoletano del pittore. Un prestito però a buon rendere?
É qui che è scattata la polemica perchè l'opera, iniziata a Napoli nel 1607 e completata durante il secondo breve soggiorno dell'artista nel 1609, si trova al museo di Capodimonte dopo che per tre volte avevano tentato di trafugarla dall'altare della cappella de Franchis nella chiesa di San Domenico Maggiore.
“Doveva essere un prestito di norma - dice Spinosa -, ma è arrivata una lettera che mette in discussione la restituzione dell'opera a Capodimonte”, in quanto la tela non è di proprietà del Ministero dei Beni Culturali, ma del Ministero dell'Interno e dipende dal FEC - Fondo Edifici di Culto. E proprio per questo avanza minacciosa l'ombra di un'eventuale destinazione distante dal museo campano.
La nuova soprintendente Lorenza Mochi Onori calma le acque, rassicurando che “la Flagellazione tornerà a Napoli, non c'è motivo di dubitarne” e “se il rischio di non tornare fosse concreto - completa Antonio Bassolino, presidente della Regione e main sponsor di Ritorno al barocco - Caravaggio non andrebbe via da qui”.
Non rimane che attendere gli eventi: nel frattempo la frecciata di Spinosa - “i ventimila euro concessi dal Ministero per i Beni e le attività culturali basteranno forse per stampare qualche brochure” - suona come un'altra questione da risolvere sul ring...
(irene tedesco)

Quest'opera gigantesca è decisamente di altra qualità, direi almeno da 9.

Sono sorpreso che un capolavoro 150 x 150 vada allo speciale tv.

Compaiono nell'opera novità importanti, con doppia finestra, e le stanze metafisiche sulla destra dell'opera ad aprirsi dietro il quadro. La stanza dietro l'opera si apre e diventa un insieme di stanze successive, classiche delle pittura del maestro, tese a richiamare le stanze aperte del suo studio.

Davvero imponente il gioco di luci che dalla finestra in alto illumina la tela della flagellazione di Cristo, dove alla base dell'opera è presente un candelabro con tre candele accese.
E' la prima volta che vedo questo particolare nella sua pittura e chissà quale sarà il significato di queste luci che illuminano il quadro e il tavolo, aumentando la luce che proviene dall'esterno che sembra essere di natura divina, in quanto tesa ad illuminare il Cristo.
Dominano i chiaro scuri e questa probabilmente sarà la costante di queste opere dedicate al grande maestro Caravaggio. Siamo di fronte a quello che potrebbe essere un soggetto che vedremo a Rimini.

Questa la comparazione delle due opere del maestro Caravaggio e del maestro Nunziante




Mi sembra di poter dire che Nunziante non sfiguri affatto davanti ad uno dei grandi maestri della pittura di ogni tempo, e la sue opere possono reggere il confronto con chi 403 anni fa ha dipinto quel capolavoro.
Come usa dire Dario, Nunziante sarebbe stato un grande maestro nel 400, nel 500, nel 600, nel 700.....

Citazione storica adatta alla passione:
Maledetti, trafitti dalla passione, l'Amore ci sopravvive e l'Arte ci rende immortali.
Johann Wolfgang von Goethe

Il soggetto principale sul cavalletto è reso in maniera stupenda; fascinoso il connubio tra la parte caravaggesca e la parte tipicamente nunziantiana delle stanze nelle stanze, tra la sua metafisica e l'elemento più classico; sicuramente il Maestro è sulla strada giusta nell'ottica dei quadri da esporre a dicembre; quanto allo sfondo invece (la stanza/stanze) mi sembra un pò vuoto e preferivo quello della Giuditta, più ricco, mosso e contratato nelle tonalità.
Credo che il Maestro stia prendendo la mira per capire come bilanciare al meglio i vari elementi, stia facendo esperimenti per raggiungere la totale padronanza estetica di questo tipo di soggetto.
Viste queste due opere ho l'impressione che il cocktail perfetto non l'abbia ancora raggiunto completamente, mi sembra come che manchi ancora qualcosa anche se mi è difficile dire cosa; forse un filo di equilibrio in più tra i vari elementi, forse un pò di slancio, di tensione, di carica dinamica nella scena di contorno al soggetto principale, ma potrebbe anche essere una scelta intenzionale per non essere troppo pedissequamente caravaggesco, e forse è giusto così.

Stefano ha scritto:E' la prima volta che vedo questo particolare nella sua pittura e chissà quale sarà il significato di queste luci che illuminano il quadro e il tavolo, aumentando la luce che proviene dall'esterno che sembra essere di natura divina, in quanto tesa ad illuminare il Cristo.

Credo che il taglio di luce sia ispirato da un'altro dipinto del Caravaggio "La vocazione di San Matteo" che ho avuto la fortuna di vedere a Roma nella chiesa di "San Luigi dei Francesi", ecco l'immagne:

Sono senza parole, ancora una volta il Maestro ci stupisce!

axis ha scritto:
Credo che il Maestro stia prendendo la mira per capire come bilanciare al meglio i vari elementi, stia facendo esperimenti per raggiungere la totale padronanza estetica di questo tipo di soggetto.
Viste queste due opere ho l'impressione che il cocktail perfetto non l'abbia ancora raggiunto completamente, mi sembra come che manchi ancora qualcosa anche se mi è difficile dire cosa; forse un filo di equilibrio in più tra i vari elementi

Mi riallaccio a questo concetto che avevo esposto qualche giorno fa:



Ecco, mi pare che il Maestro con questa opera stia raggiungendo l'equilibrio giusto tra la parte "caravaggesca" e quella nunziantiana, sia nelle volumetrie, sia nel peso, sia nelle cromie della parte classica e di quella moderna del dipinto; quell'equilibrio che nelle due opere precedenti mi pareva ancora un pò mancare.
Ogni volta un passo in avanti, ed ormai ci siamo, anche questo tipo di soggetto è stato "conquistato"; le opere di dicembre saranno bellissime!

Mi sarebbe davvero piaciuto che i piedi del "musico" fossero fuori dal dipinto e appoggiati sul pavimento della stanza Nunziantiana...

Lucamenes ha scritto:Mi sarebbe davvero piaciuto che i piedi del "musico" fossero fuori dal dipinto e appoggiati sul pavimento della stanza Nunziantiana...

Intuizione geniale la tua Luca, se il Maestro o chi per lui segue il forum mi sa proprio che la farà sua, sarebbe un modo bellissimo per coniugare il passato con il presente, magari c'ha pure già pensato e la sta tenendo in serbo per il momento opportuno...

Intanto ecco da dove arriva l'angelo Caravaggesco:



1595-1596 Riposo durante la fuga in Egitto 135.5x166.5 Roma, Galleria Doria Pamphilij

Lucamenes ha scritto:Mi sarebbe davvero piaciuto che i piedi del "musico" fossero fuori dal dipinto e appoggiati sul pavimento della stanza Nunziantiana...

ottima idea

Bella bellissima quest'opera!! Concordo sul fatto che anche a me sarebbe piaciuto che i piedi poggiassero sul pavimento

Questa è quella che probabilmente sarà l'immagine simbolo della Mostra di Rimini:



Non so titolo e misura, comunque riproduce un frammento dell'Opera di Caravaggio che arriverà in prestito dal museo americano.... Spettacolare!

Opera titolata dal maestro Nunziante "Passione"



L'opera realizzata dal Caravaggio è titolata in realtà "Cristo alla colonna" o "Flagellazione di Cristo".

Misura 286 x 213 cm.

Si trova a Napoli al Museo nazionale di Capodimonte.

L'opera realizzata tra il 1607 e il 1609 fu pagata l'11 maggio 1607, appena 290,90 scudi anche se su questa somma pagata si pensa che quest'importo fosse solo un acconto.

L'opera fu realizzata per decorare la cappella della famiglia De Franchi nella chiesa di S.Domenico Maggiore a Napoli. La lavorazione fu abbastanza travagliata: segni di pentimenti e ridipinture sono evidenti nella parte inferiore, soprattutto all'altezza del perizoma del torturatore di destra, ove le radiografie hanno rivelato una testa d'uomo (forse del committente) cancellata.
L'aggiunta di un tratto di tela sullo stesso lato destro del dipinto potrebbe essere un'altra conferma dell'esecuzione in due tempi.
Ecco l'opera originale



Alla prossima....

Nel 1979 "in tempi non sospetti" Nunziante crea un' omaggio a Caravaggio:


1979 Omaggio a Caravaggio 60x50

Confrontando l'opera del 1979 con quelle attuali si nota il percorso artistico portato avanti dal Maestro !
Bravo !!!
Le opere caravaggesche devo dire che non mi dispiacciono !

Ragazzo con la canestra di frutta, realizzato intorno al 1593.

L'opera si trova a Roma alla galleria Borghese e misura 70 x 67.



Il quadro è stato realizzato presso la bottega di Giuseppe Cesari, meglio conosciuto come il Cavalier d'Arpino, pittore alla moda in quel periodo dove il Caravaggio lavorava.
Quest'opera insieme ad un'altra, il Bacchino malato, dopo che il Caravaggio lasciò la bottega, rimase nella bottega del Cavalier d'Arpino fino a quando nel 1607, per motivi fiscali venne requisita dagli emissari di Papa Paolo V e consegnati al nipote del papa stesso Scipione Caffarelli-Borghese, noto collezionista e mercante d'arte dell'epoca, e quindi alla futura Galleria Borghese.

Luci e atmosfere completamente diverse tra le due versioni, più calda quella del maestro Nunziante.
Quasi fotografica l'opera del Caravaggio dipinta appena 417 anni fa.

Molto belli questi temi, in particolare l'Angelo musicante con il violoncello nell'altra stanza, sullo sfondo;

inoltre l'Angelo è rimasto a suonare da solo, e il Maestro riesce a farci percepire questa situazione come perfettamente naturale, in quanto lo spazio risultante è stato riempito in maniera molto discreta.

Taglio quasi cinematografico, alla Kubrick; se non fosse tutt'altro genere, mi verrebbe da pensare a "Shining".

Ho dimenticato due cose riguardo al dipinto:

1) nel Caravaggio S. Giuseppe regge lo spartito in maniera che l'Angelo possa leggere.

nel Nunziante l'Angelo, essendo sparito S. Giuseppe, suona evidentemente a memoria.

2) Se il collezionista che possiede l'opera per caso si stufa di avercela tra le scatole (vista anche la dimensione), potrei tenergliela io per qualche mese, anche pagando un canone di locazione...

P.S.: a questo punto mi chiedo:

non sarebbe meglio usare l'aggettivo "Nunziantesco" (sulla scia di caravaggesco, michelangiolesco, leonardesco, ecc.) piuttosto che "Nunziantiano"...ci sono due dittonghi "ia" che non mi convincono proprio.

Che ne pensate ??

In effetti non avresti mica tutti i torti.
Potremmo istituirci un sondaggio.

..guardate un po' che meraviglia: l'angiolo musico nella stanza illuminata!!

Io non so inserire le foto, andate direttamente sul sito e beàtevi.

Buona visione.