OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
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Salvo
pierpaolo
pennati andrea
gerardo
Giuseppe77
Lucamenes
10 partecipanti
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OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
Mi permetto di scegliere personalmente l'Opera del Mese di Luglio... Più precisamente credo che l'Opera si sia scelta da sola: Copertina del Catalogo Skira, Opera simbolo della mostra al Chiostro del Bramante, Presente nel frontespizio del Forum, Dipinto rappresentativo dell'ultimo periodo Nunziantiano... Insomma, un curriculum di tutto rispetto!
2011 La visione ulteriore 60x70 Olio su tela
2011 La visione ulteriore 60x70 Olio su tela
Ultima modifica di Lucamenes il Mar 19 Lug 2011, 00:45 - modificato 1 volta.
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
opera fantastica, dal vivo è notevole, cmq tutte le opere rendono molto più dal vivo anche rispetto al catalogo.
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
BELLISSIMA!! Acquistata aum aum di notte,in punta di piedi,precedendo tutto il mondo!!
Bravissimo...... ve lo dirà lui!
Bravissimo...... ve lo dirà lui!
gerardo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 14.04.09
Età : 69
Località : latina
opera del mese
Opera veramente bella. Chi devo invidiare per questo capolavoro?
pennati andrea- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 01.12.10
Località : italia
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
Per quanto riguarda la tecnica della maiolica me per la tempera ed il relativo olio non saprei
Ultima modifica di pierpaolo il Gio 07 Lug 2011, 16:21 - modificato 1 volta.
pierpaolo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 07.11.08
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
pierpaolo ha scritto:Per quanto riguarda la tecnica della maiolica me per la tempera ed il relativo olio non saprei
per olio e tempera i padroni sono ancora in vacanza beati loro!
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
Bravo Luca ottima scelta opera sublime densa di emozioni, misteri e qualità pittoriche
L'infinito- Forumista DOC
- Data d'iscrizione : 09.05.10
Località : abitante della terra
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
Questa è sicuramente un’opera significativa in quanto rappresenta un ponte tra il nuovo e vecchio Nunziante, è possibile infatti ravvisare in quest’opera elementi di entrambi.
Il modo in cui è stata dipinta la fa rientrare di diritto nei nuovi cicli; inoltre il piccolo uomo al cospetto di una grande natura (visione cara a Friedrich) è uno dei temi che Nunziante sta eviscerando in questi mesi, fra Chiostro del Bramante e, a quanto par di capire viste le anteprime, Genova.
Ma non si può non notare che l’isola è sempre stato uno dei simboli (forse il simbolo per eccellenza) del Nunziante classico; l’artista pare aver ormai abbandonato le sue vecchie icone (pensatore, templi, oggetti vari) per dedicarsi ad altro e la cesura tra la produzione precedente e l’attuale è sicuramente netta; l’unico simbolo classico che, almeno per il momento, continua ad essere inserito nelle opere attuali è proprio l’isola, in questa versione un po’ meno legata all’originale bockliniano.
Questo è quindi uno dei pochi quadri di Nunziante che ingloba in sé tutto il percorso finora compiuto dall’artista, coniugando la sua immagine più celebre all’impostazione della sua nuova pittura.
Alcuni possono percepire questo quadro come un quadro malinconico, solo perchè c'è la nebbia, fermandosi così facendo alla pura lettura visiva dell'opera; in realtà è un'opera senz'altro onirica, ma non malinconica, anche se è facile confondere i due termini, e la cosa emerge facilmente appena ci si impegna ad indagare gli elementi che la compongono, senza fermarsi al piano estetico.
Questo infatti è un quadro di speranza, l'uomo sulla barca, forse perso nel mare, forse ormai disilluso, che all'improvviso vede dischiudersi in fronte a sé un approdo, una terraferma, quindi la salvezza.
L’isola di Bocklin è legata principalmente al concetto di morte, inevitabile vista la scena che vi è rappresentata, e la classica isola di Nunziante, per quanto meno esplicita e declinata in varie ambientazioni anche ben più leggere, porta inevitabilmente in sé un eco di questa sentimento.
L’isola qui rappresentata invece è un'isola di vita: c'è la luce, che dà la vita, c'è vegetazione, che è vita, c'è la sorgente di acqua, che da sempre è simbolo di vita; questa isola potrebbe quindi essere la rappresentazione nunziantiana della forza creatrice quindi, spingendo un pò più in là il ragionamento metaforico, dell’Assoluto.
E a questo Assoluto, spostando l’attenzione dalla sola isola alla scena rappresentata nel suo complesso, l’uomo si avvicina; è dunque un quadro positivo, di speranza o di rinascita, altro che quadro nichilista o malinconico, è zeppo di positività.
Siamo inoltre di fronte ad un quadro MISTICO di Nunziante, una delle rare opere in cui il Maestro va ad affrontare tematiche così profonde, se non religiose quanto meno filosofiche, argomenti questi che di solito latitano anche nei suoi quadri più belli, che si fermano usualmente su piani di lettura più semplici.
E’ doveroso a questo punto parlare anche dei colori dell’opera: il verde del mare è brillante, la nebbia è luminosa, insomma è un’opera più vivace, leggera e piacevole da osservare di quanto ci si può immaginare vedendo le foto; persino la visione dal vivo alla mostra al Chiostro del Bramante è falsata dalle condizioni di luce; io probabilmente sono il solo che ha avuto l’opportunità di vederla in condizioni di luce naturale, simile a quella delle comuni abitazioni, e garantisco che è dotata di una vitalità che purtroppo gli altri forumisti non sono ancora mai stati messi in condizione di apprezzare.
Che si tratti di un’opera importante e ben riuscita è del resto sugellato dalla copertina del catalogo Skira, che certo non è stata assegnata a caso…
axis- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 15.11.09
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
l'opera più rappresentativa dell'ultima mostra del maestro...potrebbe diventare anche la più significativa della carriera di Nunziante se riuscisse a segnare, come axis ha notato, il passaggio dalla rappresentazione metafisica della realtà alla rappresentazione impressionista... prendo spunto da alcune riflessioni del proprietario anch'io non provo malinconia nell'osservare l'opera...anzi ammirazione e incantamento ...l'uomo posto di fronte ai misteri della natura, prosegue verso l'isola... la nebbia nasconde ogni particolare dell'approdo ma niente può fermare il desiderio dell'uomo di superare i propri limiti....
voto opera: 10
voto opera: 10
Stefania- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.02.10
Età : 39
Località : Scafati
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
Copertina del Catalogo Skira, Opera simbolo della mostra al Chiostro del Bramante, Presente nel frontespizio del Forum, Dipinto rappresentativo dell'ultimo periodo Nunziantiano.
2011 La visione ulteriore 60x70 Olio su tela
Di fronte ad un opera del genere non si può dire niente che già non sia stato detto e sviscerato da tutti noi forumisti, ed in particolare dal suo proprietario, nonchè anche da tutti i più insigni critici d'arte; il tentativo di non cadere nel raccontare ciò che è già stato detto sarà praticamente impossibile. Proverò comunque a dare un cenno delle tante chiavi di lettura che mi sovvengono e mi scuso fin d'ora se sarò ripetitivo.
La prima cosa che mi balza all'occhio è la tecnica pittorica ormai consolidata verso un nuovo ciclo. Con pochi colori il Maestro ottiene sfumature straordinarie e dà in modo particolare a quest'opera quasi il senso di un monocromo. In effetti, se ipoteticamente la si scompone in tre parti, si vede: la nebbia, in alto (bianco), l'isola al centro (color terra), e l'acqua in basso (verde acqua). Questa tecnica più il fatto che sono spariti i vecchi stilemi, mi fa pensare che non è più un'opera di transizione e collegamento tra il vecchio e il nuovo, ma mi dà sempre più l'idea che è il [nuovo] che avanza prepotentemente.
La nebbia è di un chirore particolare quasi illuminata dalla luce interna dell'isola, che non rende il quadro cupo, ma gli conferisce una certa luminosità. Togliendo così al classico grigiore della nebbia quel senso di tristezza e regalando all'isola uno splendore di particolare vivacità. Proprio come se l'isola fosse un faro di speranza e salvezza.
La Bockliniana isola, unico retaggio di un ciclo ormai alle spalle, come dice il suo proprietario è diventata un'isola Nunziantiana, ricca di vita e speranza, luce, alberi ed acqua, simboli non di morte ma di grande vitalità. Possiamo aggiungere, in oltre, che in Nunziante la metafisica e il surrealismo comunque persistono e l'isola ne è il più grande esempio, (acqua e piante rigogliose che spuntano dalla roccia viva, dove nella realtà non potrebbero sopravvivere, la luce interna che crea quel fascino e quel mondo surreale dentro la stessa isola e che gli dona una vita tutta propria indipendente da qualsiasi contesto la circondi).
Il mare di un verde acqua così intenso è molto increspato tanto da mettere in difficoltà il piccolo barcaiolo.
[E quella luce che dall'isola squarcia il buio del mare fino a raggiungere il piccolo uomo? ]
Secondo me è proprio qui che si gioca l'intensità emozionale di tutta l'opera.
Il piccolo barcaiolo da solo può rappresentare l'intera umanità nell'immensità dell'universo, ed il fascio di luce che l'isola emette squarciando il buio del mare e della nebbia è un simbolo di speranza che gli lancia, come per dire "vieni qui che c'è la salvezza".
Ma non solo, il barcaiolo potrebbe anche rappresentare l'io interiore di ogni persona, che riceve segnali di positività indicanti la strada per raggiungere la salvezza da un mare ostile che rappresenta il vuoto e l'indifferenza che quotidianamente dobbiamo affrontare.
E così via ognuno nel proprio animo può interpretare come più gli si addice quella luce e quel piccolo uomo.
Si può dire quindi che Nunziante si sta avviando verso un nuovo ciclo, dove il tecnico del pennello e l'uomo di cultura si stanno unendo per esplorare sempre di più i meandri dei sentimenti e delle emozioni, facendo emergere una pittura sempre più celebrale e meditativa, ma non astratta.
Un'ultima riflessione: se l'opera ha un curriculum del genere, un motivo ci sarà !!!!!!!!!!!!!!!!
2011 La visione ulteriore 60x70 Olio su tela
Di fronte ad un opera del genere non si può dire niente che già non sia stato detto e sviscerato da tutti noi forumisti, ed in particolare dal suo proprietario, nonchè anche da tutti i più insigni critici d'arte; il tentativo di non cadere nel raccontare ciò che è già stato detto sarà praticamente impossibile. Proverò comunque a dare un cenno delle tante chiavi di lettura che mi sovvengono e mi scuso fin d'ora se sarò ripetitivo.
La prima cosa che mi balza all'occhio è la tecnica pittorica ormai consolidata verso un nuovo ciclo. Con pochi colori il Maestro ottiene sfumature straordinarie e dà in modo particolare a quest'opera quasi il senso di un monocromo. In effetti, se ipoteticamente la si scompone in tre parti, si vede: la nebbia, in alto (bianco), l'isola al centro (color terra), e l'acqua in basso (verde acqua). Questa tecnica più il fatto che sono spariti i vecchi stilemi, mi fa pensare che non è più un'opera di transizione e collegamento tra il vecchio e il nuovo, ma mi dà sempre più l'idea che è il [nuovo] che avanza prepotentemente.
La nebbia è di un chirore particolare quasi illuminata dalla luce interna dell'isola, che non rende il quadro cupo, ma gli conferisce una certa luminosità. Togliendo così al classico grigiore della nebbia quel senso di tristezza e regalando all'isola uno splendore di particolare vivacità. Proprio come se l'isola fosse un faro di speranza e salvezza.
La Bockliniana isola, unico retaggio di un ciclo ormai alle spalle, come dice il suo proprietario è diventata un'isola Nunziantiana, ricca di vita e speranza, luce, alberi ed acqua, simboli non di morte ma di grande vitalità. Possiamo aggiungere, in oltre, che in Nunziante la metafisica e il surrealismo comunque persistono e l'isola ne è il più grande esempio, (acqua e piante rigogliose che spuntano dalla roccia viva, dove nella realtà non potrebbero sopravvivere, la luce interna che crea quel fascino e quel mondo surreale dentro la stessa isola e che gli dona una vita tutta propria indipendente da qualsiasi contesto la circondi).
Il mare di un verde acqua così intenso è molto increspato tanto da mettere in difficoltà il piccolo barcaiolo.
[E quella luce che dall'isola squarcia il buio del mare fino a raggiungere il piccolo uomo? ]
Secondo me è proprio qui che si gioca l'intensità emozionale di tutta l'opera.
Il piccolo barcaiolo da solo può rappresentare l'intera umanità nell'immensità dell'universo, ed il fascio di luce che l'isola emette squarciando il buio del mare e della nebbia è un simbolo di speranza che gli lancia, come per dire "vieni qui che c'è la salvezza".
Ma non solo, il barcaiolo potrebbe anche rappresentare l'io interiore di ogni persona, che riceve segnali di positività indicanti la strada per raggiungere la salvezza da un mare ostile che rappresenta il vuoto e l'indifferenza che quotidianamente dobbiamo affrontare.
E così via ognuno nel proprio animo può interpretare come più gli si addice quella luce e quel piccolo uomo.
Si può dire quindi che Nunziante si sta avviando verso un nuovo ciclo, dove il tecnico del pennello e l'uomo di cultura si stanno unendo per esplorare sempre di più i meandri dei sentimenti e delle emozioni, facendo emergere una pittura sempre più celebrale e meditativa, ma non astratta.
Un'ultima riflessione: se l'opera ha un curriculum del genere, un motivo ci sarà !!!!!!!!!!!!!!!!
L'infinito- Forumista DOC
- Data d'iscrizione : 09.05.10
Località : abitante della terra
Re: OPERA DEL MESE: LUGLIO 2011
Il risveglio, non la visione ,ma il risveglio.
Questa la sensazione che mi ha pervaso quando, solleticato anche dalle intuizioni del mitico Axis, ho ammirato questo soggetto dal vivo.
L’Arcadia a me tanto cara infatti, non era altro che l’immobile e onirica antesignana di questa. L’isola Bokliniana infatti, seppur spogliata dell’atmosfera greve che ne caratterizzava la natura grazie ai segni distintivi del maestro, affascinava per il suo silente esistere, per il suo immobile specchiarsi nelle acque circostanti, ora al cospetto di una sfera, ora a quello di una rosa. Nulla faceva presagire che fosse ricetto di alcuno, piuttosto si candidava ad essere popolata dai nostri più reconditi sogni o segrete fantasie.
I sogni appunto……
Questa isola li risveglia tutti: è viva, è fonte( come nella versione Fiesolana) e rivela prorompente tutta l’attrattiva che si celava nella precedente.
E’ un passaggio verso una nuova realtà, da l’impressione di aver preso ad animarsi come il dipinto nelle Cronache di Narnia 3; è l’isola della fata di Poe verso la quale il barcaiolo si dirige speranzoso.
Il suo cuore pulsante ti chiama a se, a vincere quella nebbia che non nasconde , ma protegge, difende.
Ed io ho risposto, spinto da quel retaggio letterario e fantastico già ben radicato in me.
Ho ripreso a viaggiare, e come il barcaiolo solco quel verde cristallino per abbeverami alla sorgente di vita, naufrago impaziente di perdermi nel calore di quell’anfratto boschivo….”e il naufragar m’è dolce in questo mar”!!
Questa la sensazione che mi ha pervaso quando, solleticato anche dalle intuizioni del mitico Axis, ho ammirato questo soggetto dal vivo.
L’Arcadia a me tanto cara infatti, non era altro che l’immobile e onirica antesignana di questa. L’isola Bokliniana infatti, seppur spogliata dell’atmosfera greve che ne caratterizzava la natura grazie ai segni distintivi del maestro, affascinava per il suo silente esistere, per il suo immobile specchiarsi nelle acque circostanti, ora al cospetto di una sfera, ora a quello di una rosa. Nulla faceva presagire che fosse ricetto di alcuno, piuttosto si candidava ad essere popolata dai nostri più reconditi sogni o segrete fantasie.
I sogni appunto……
Questa isola li risveglia tutti: è viva, è fonte( come nella versione Fiesolana) e rivela prorompente tutta l’attrattiva che si celava nella precedente.
E’ un passaggio verso una nuova realtà, da l’impressione di aver preso ad animarsi come il dipinto nelle Cronache di Narnia 3; è l’isola della fata di Poe verso la quale il barcaiolo si dirige speranzoso.
Il suo cuore pulsante ti chiama a se, a vincere quella nebbia che non nasconde , ma protegge, difende.
Ed io ho risposto, spinto da quel retaggio letterario e fantastico già ben radicato in me.
Ho ripreso a viaggiare, e come il barcaiolo solco quel verde cristallino per abbeverami alla sorgente di vita, naufrago impaziente di perdermi nel calore di quell’anfratto boschivo….”e il naufragar m’è dolce in questo mar”!!
Nicola- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 17.12.10
Età : 53
Località : Cesena
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