Riflessione controcorrente
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ANTONIO NUNZIANTE'S FORUM :: DISCUSSIONI SUL MONDO DI ANTONIO NUNZIANTE :: DISCUSSIONI SU NUNZIANTE E LE SUE OPERE
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Riflessione controcorrente
Ciao a tutti... sono un nuovo iscritto. Prima di iscrivermi ho letto molte discussioni del forum e ovviamente sono attratto dalla pittura di Nunziante. Da una parte non posso negare che la sua pittura abbia fascino... dall'altra ho alcune perplessità e per questo mi piacerebbe ascoltare le vostre opinioni e riflettere sul vostro punto di vista.
Alcuni anni fa ebbi una "folgorazione" per la pittura di Nunziante, vedendo le sue opere presentate in tv. Le vidi come opere oniriche, cariche di simboli, e sorrette da uno stile pittorico ineccepibile. Poi, lentamente... iniziai a osservare gli elementi ricorrenti di quei quadri: la finestra, il busto, il mare, la conghiglia, la sfera, il cavalletto... Ad un certo punto mi parve che dipingendo quella decina di soggetti in varie combinazioni si potesse ottenere una serie infinita di dipinti... all'apparenza diversi ma in realtà un po' scontati e noiosi. Cominciai a osservare i suoi dipinti più attentamente e mi accorsi che un suo soggetto, la statuetta di una civetta o di un busto (ora non ricordo), la vidi in vendita all'Ikea... e ovviamente ne rimasi deluso, pensando che un oggetto dell'Ikea non potesse essere un "nobile" soggetto per un dipinto che abbia intenti simbolici e "alti".
Poi in un quadro mi accorsi di un errore pittorico prospettico nel dipingere le ombre di due soggetti... questo fatto lo ritenni imperdonabile per un pittore figurativo. Da allora persi interessi per la pittura di Nunziante.
Recentemente ho visto le sue ultime opere: decisamente uno stile diverso, più maturo, più intenso, con una tavolozza più cupa, se così vogliamo dire. Ma anche stavolta... non mi ritrovo completamente convinto. Ritrovo infatti ancora oggi il ripetersi di soggetti uguali, combinati tra di loro in modo diverso, ma in realtà prevedibili. Ritrovo il richiamo all'Isola di Bocklin: ma è un richiamo, nulla di originale, a volte elaborato ma... continuamente riprodotto nei suoi dipinti in quantità eccessiva e di "comodo" effetto. In pratica, pur trovando innegabile la qualità nella tecnica pittorica, non ritrovo nei dipinti quell'originalità e quella scintilla creativa che mi aspetterei da un pittore contemporaneo. Bocklin, Caspar, De Chirico... credo siano inappropriati simili paragoni con Nunziante in quanto Nunziante penso prenda un po' dall'uno, un po' dall'altro, ottenendo così un collage accattivante ma sostanzialmente povero di novità e piuttosto prevedibile. Già nelle ultime opere vedo la tendenza ad avvicinare lo stile emotivo dei Preraffaelliti... ma anche qui parliamo di "richiamo" a un qualcosa che è già stato, di già visto, e che non ha senso riproporre se non per l'obiettivo di creare opere di mero valore estetico e superficiale. Siamo in un'altra epoca rispetto a quegli artisti appena elencati e penso che si debbano cercare strade nuove fuggendo dalla facile tentazione di utilizzare il passato per cercare un impatto facile sul pubblico. So che questa mia opinione non potrà avere molti consensi in questo forum... ma spero possiate ritenerla come lo spunto per una riflessione che sarei felice di poter leggere nelle vostre risposte per riconsiderare la mia opinione. Vi ringrazio anticipatamente per i vostri interventi e per i punti di vista che vorrete espormi.
Alcuni anni fa ebbi una "folgorazione" per la pittura di Nunziante, vedendo le sue opere presentate in tv. Le vidi come opere oniriche, cariche di simboli, e sorrette da uno stile pittorico ineccepibile. Poi, lentamente... iniziai a osservare gli elementi ricorrenti di quei quadri: la finestra, il busto, il mare, la conghiglia, la sfera, il cavalletto... Ad un certo punto mi parve che dipingendo quella decina di soggetti in varie combinazioni si potesse ottenere una serie infinita di dipinti... all'apparenza diversi ma in realtà un po' scontati e noiosi. Cominciai a osservare i suoi dipinti più attentamente e mi accorsi che un suo soggetto, la statuetta di una civetta o di un busto (ora non ricordo), la vidi in vendita all'Ikea... e ovviamente ne rimasi deluso, pensando che un oggetto dell'Ikea non potesse essere un "nobile" soggetto per un dipinto che abbia intenti simbolici e "alti".
Poi in un quadro mi accorsi di un errore pittorico prospettico nel dipingere le ombre di due soggetti... questo fatto lo ritenni imperdonabile per un pittore figurativo. Da allora persi interessi per la pittura di Nunziante.
Recentemente ho visto le sue ultime opere: decisamente uno stile diverso, più maturo, più intenso, con una tavolozza più cupa, se così vogliamo dire. Ma anche stavolta... non mi ritrovo completamente convinto. Ritrovo infatti ancora oggi il ripetersi di soggetti uguali, combinati tra di loro in modo diverso, ma in realtà prevedibili. Ritrovo il richiamo all'Isola di Bocklin: ma è un richiamo, nulla di originale, a volte elaborato ma... continuamente riprodotto nei suoi dipinti in quantità eccessiva e di "comodo" effetto. In pratica, pur trovando innegabile la qualità nella tecnica pittorica, non ritrovo nei dipinti quell'originalità e quella scintilla creativa che mi aspetterei da un pittore contemporaneo. Bocklin, Caspar, De Chirico... credo siano inappropriati simili paragoni con Nunziante in quanto Nunziante penso prenda un po' dall'uno, un po' dall'altro, ottenendo così un collage accattivante ma sostanzialmente povero di novità e piuttosto prevedibile. Già nelle ultime opere vedo la tendenza ad avvicinare lo stile emotivo dei Preraffaelliti... ma anche qui parliamo di "richiamo" a un qualcosa che è già stato, di già visto, e che non ha senso riproporre se non per l'obiettivo di creare opere di mero valore estetico e superficiale. Siamo in un'altra epoca rispetto a quegli artisti appena elencati e penso che si debbano cercare strade nuove fuggendo dalla facile tentazione di utilizzare il passato per cercare un impatto facile sul pubblico. So che questa mia opinione non potrà avere molti consensi in questo forum... ma spero possiate ritenerla come lo spunto per una riflessione che sarei felice di poter leggere nelle vostre risposte per riconsiderare la mia opinione. Vi ringrazio anticipatamente per i vostri interventi e per i punti di vista che vorrete espormi.
perginese- Novizio
- Data d'iscrizione : 01.09.11
Re: Riflessione controcorrente
Caro Perginese,non sono d'accordo con te.
Intanto come primo tuo intervento esprimi una critica all'arte del maestro,sul forum a lui dedicato,e.......
Poi, ti chiedo.E' vero o no che discepoli di Vedova,Hartung,Capogrossi,che valgono un centesimo di questi grandi maestri,sono arrivati a costare piu' di loro? E non hanno inserito nessun elemento innovatore nell'arte contemporanea.
Ancora,dopo De Chirico e Boeklin,chi tu potresti definire " un artista metafisico"?
Chi,in una sola opera riesce a coniugare tematiche quali "un volo dela fantasia","il viaggio della vita","la presenza dell'uomo negli spazi abitativi e professionali",i "luoghi dell'infanzia ed i suoi oggetti".
Posso suggerirti di rileggerti che cosa pensano di Nunziante,Sgarbi,il professor Paolucci,la professoressa Acidini,oltre agli interventi dei vari critici d'arte,in occasione delle tantissime mostre da lui sostenute?
Intanto come primo tuo intervento esprimi una critica all'arte del maestro,sul forum a lui dedicato,e.......
Poi, ti chiedo.E' vero o no che discepoli di Vedova,Hartung,Capogrossi,che valgono un centesimo di questi grandi maestri,sono arrivati a costare piu' di loro? E non hanno inserito nessun elemento innovatore nell'arte contemporanea.
Ancora,dopo De Chirico e Boeklin,chi tu potresti definire " un artista metafisico"?
Chi,in una sola opera riesce a coniugare tematiche quali "un volo dela fantasia","il viaggio della vita","la presenza dell'uomo negli spazi abitativi e professionali",i "luoghi dell'infanzia ed i suoi oggetti".
Posso suggerirti di rileggerti che cosa pensano di Nunziante,Sgarbi,il professor Paolucci,la professoressa Acidini,oltre agli interventi dei vari critici d'arte,in occasione delle tantissime mostre da lui sostenute?
gerardo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 14.04.09
Età : 69
Località : latina
Re: Riflessione controcorrente
gerardo ha scritto:Caro Perginese,non sono d'accordo con te.
Intanto come primo tuo intervento esprimi una critica all'arte del maestro,sul forum a lui dedicato,e.......
Poi, ti chiedo.E' vero o no che discepoli di Vedova,Hartung,Capogrossi,che valgono un centesimo di questi grandi maestri,sono arrivati a costare piu' di loro? E non hanno inserito nessun elemento innovatore nell'arte contemporanea.
Ancora,dopo De Chirico e Boeklin,chi tu potresti definire " un artista metafisico"?
Chi,in una sola opera riesce a coniugare tematiche quali "un volo dela fantasia","il viaggio della vita","la presenza dell'uomo negli spazi abitativi e professionali",i "luoghi dell'infanzia ed i suoi oggetti".
Posso suggerirti di rileggerti che cosa pensano di Nunziante,Sgarbi,il professor Paolucci,la professoressa Acidini,oltre agli interventi dei vari critici d'arte,in occasione delle tantissime mostre da lui sostenute?
posso condividere anche che il primo intervento possa esser una critica ,in un foro democratico va benissimo,e' sempre bene confrontarsi con opinioni che non vadano sempre e comunque nella stessa direzione,la dialettica e' uno strumento di crescita.riguardo al maestro scinderei la componenete estetica da quella concettuale,saro' scarno e breve,il fatto che un oggetto sia bello non deve esser essenzialmete concettuale o viceversa!chi"inventa"qualcosa di nuovo e' sostanzialmente un caposcuola e chi ha lasciato spesso il segno nella pittura(come diceva l amico gerardo) ,non sempre lo e'.
se aggiungiamo che la grandezza di un artista oggi spesso e'dettata da processi di mercato ,gallerie......in base a quali criteri definiamo un artista grande o meno!
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
Re: Riflessione controcorrente
Vi ringrazio per le vostre risposte. Non mi ritengo in grado di poter definire oggettivamente chi è o chi non è un grande artista; ciò che ho scritto è solo un'opinione personale basata sull'osservazione e sulla mia sensibilità. Poi le graduatorie di merito le faranno i critici o i mercanti o i direttori di musei, graduatorie che magari potrei non condividere. Per quanto riguarda il costo delle opere... non è un mio criterio per valutare un'opera. Mi posso chiedere perché un'opera arrivi a costare un milione di euro ma posso anche rispondermi con sincerità che dal mio punto di vista quel prezzo non li vale. Ho colto comunque il consiglio di leggere le opinioni dei critici d'arte sull'arte di Nunziante e in un intervento di Sgarbi, che ho ascoltato nel sito di Nunziante, ho in fondo trovato le risposte alle mie perplessità. In quel video, Sgarbi diceva che l'opera di Nunziante piace perché è rassicurante. Ed è rassicurante perché, prendendo spunto da De Chirico e Magritte, chi guarda un suo quadro ha la sensazione di vedere cose che ha già visto nei musei. "Quello che faccio è già dentro a quelli che mi guardano, cioè lo conoscono perché riconoscono una serie di riferimenti a Magritte e De Cherico". Poi si può dire che la tecnica sia fantastica e ineccepibile, ma... il succo è quello. E devo ammettere che questa "furbizia" nascosta dai colori di una bella pittura mi disturba un po'. Penso sia questa sia chiave dell'opera di Nunziante e avvalora ciò che già pensavo e che ho scritto nel mio messaggio. Comunque grazie per le vostre risposte e mi scuso per aver espresso delle opinioni non in sintonia con il caratterere del forum, ma desideravo veramente riuscire a comprendere ed eventualmente cambiare opinione.
perginese- Novizio
- Data d'iscrizione : 01.09.11
Re: Riflessione controcorrente
perginese ha scritto:Vi ringrazio per le vostre risposte. Non mi ritengo in grado di poter definire oggettivamente chi è o chi non è un grande artista; ciò che ho scritto è solo un'opinione personale basata sull'osservazione e sulla mia sensibilità. Poi le graduatorie di merito le faranno i critici o i mercanti o i direttori di musei, graduatorie che magari potrei non condividere. Per quanto riguarda il costo delle opere... non è un mio criterio per valutare un'opera. Mi posso chiedere perché un'opera arrivi a costare un milione di euro ma posso anche rispondermi con sincerità che dal mio punto di vista quel prezzo non li vale. Ho colto comunque il consiglio di leggere le opinioni dei critici d'arte sull'arte di Nunziante e in un intervento di Sgarbi, che ho ascoltato nel sito di Nunziante, ho in fondo trovato le risposte alle mie perplessità. In quel video, Sgarbi diceva che l'opera di Nunziante piace perché è rassicurante. Ed è rassicurante perché, prendendo spunto da De Chirico e Magritte, chi guarda un suo quadro ha la sensazione di vedere cose che ha già visto nei musei. "Quello che faccio è già dentro a quelli che mi guardano, cioè lo conoscono perché riconoscono una serie di riferimenti a Magritte e De Cherico". Poi si può dire che la tecnica sia fantastica e ineccepibile, ma... il succo è quello. E devo ammettere che questa "furbizia" nascosta dai colori di una bella pittura mi disturba un po'. Penso sia questa sia chiave dell'opera di Nunziante e avvalora ciò che già pensavo e che ho scritto nel mio messaggio. Comunque grazie per le vostre risposte e mi scuso per aver espresso delle opinioni non in sintonia con il caratterere del forum, ma desideravo veramente riuscire a comprendere ed eventualmente cambiare opinione.
bisogna esprimere sempre le proprie opinioni anche se non in sintonia con il forum! la difformita' di vedute egiudizi non e' una colpa! comunque ben venuto nel forum anche se in ritardo
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
Re: Riflessione controcorrente
al di la di tutto aggiungo che le sensazioni che l opera del maestro mi trasmette sono scevre da qualsiasi commento aggiuntivo di chiunque esso sia, anche il piu' grande dei mentori di arte contemporanea!
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
Re: Riflessione controcorrente
Caro Perginese, anzitutto ben vengano le tue opinioni tra l'altro espresse in maniera garbata e competente.
Quello che tu sostieni è di fatto il pensiero di molti appassionati d'arte che vedono nel lavoro di Nunziante un coacervo di ispirazioni a questo o quell'altro artista di epoche storiche anche molto diverse fra loro e proprio per questo sempre tali appassionati d'arte non apprezzano particolarmente il lavoro di Nunziante in quanto lo ritengono poco innovativo e un conglomerato di stili già visti in passato.
Per quanto mi riguarda Nunziante mi ha sempre molto ispirato proprio per questo motivo e quindi perchè vedo in un unico artista numerose ispirazioni di un passato più o meno remoto con in aggiunta un sapiente utilizzo di tecniche pittoriche che al giorno d'oggi pochi sono in grado di adoperare.
Detto questo ben vengano le opinioni di tutti soprattutto se espresse con educazione come ha fatto Perginese.
Ciao a tutti
Federico
Quello che tu sostieni è di fatto il pensiero di molti appassionati d'arte che vedono nel lavoro di Nunziante un coacervo di ispirazioni a questo o quell'altro artista di epoche storiche anche molto diverse fra loro e proprio per questo sempre tali appassionati d'arte non apprezzano particolarmente il lavoro di Nunziante in quanto lo ritengono poco innovativo e un conglomerato di stili già visti in passato.
Per quanto mi riguarda Nunziante mi ha sempre molto ispirato proprio per questo motivo e quindi perchè vedo in un unico artista numerose ispirazioni di un passato più o meno remoto con in aggiunta un sapiente utilizzo di tecniche pittoriche che al giorno d'oggi pochi sono in grado di adoperare.
Detto questo ben vengano le opinioni di tutti soprattutto se espresse con educazione come ha fatto Perginese.
Ciao a tutti
Federico
Federico- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 09.06.09
Età : 57
Località : Torino/Montecatini Terme
Re: Riflessione controcorrente
L'argomento è di quelli giusti per discuterne per i prossimi 2 o 3 mesi.
Ben arrivato nel forum, perginese.
La riflessione di presentazione denota che hai avuto modo di rilevare parte delle problematiche sulle quali spesso abbiamo discusso dando interpretazioni di vario genere. Spero tu abbia occasione di illustrarci quali artisti preferisci e se sei intenzionato a collezionare il maestro.
Qui indubbiamente abbiamo un'occhio di riguardo verso il maestro.
Nunziante ha una pittura atemporale, ma la sua pittura è un mix appassionante di bellezza e tecnica che oggi pochi pittori possiedono.
Girando in internet si trova di tutto ma spesso si trovano artisti bravi anche in piazza la domenica.
Di questo abbiamo parlato spesso.
Essere un grande artista però significa sapere dipingere come pochi e trasformarsi continuamente in tutte le tecniche. E questo non lo sanno fare proprio tutti.
Da quando lo conosco ha continuamente cambiato pittura e soggetti ripetutamente con cicli e tecniche, dimostrando di non adagiarsi solo un filone pittorico, magari quello che lo ha portato al successo.
Quella che lui oggi realizza è una pittura che sarebbe piaciuta nel 600 e che piacerà nel 2200 ai miei pronipoti.... .
Non tutta la sua pittura piace a tutti noi però. Le nuove tematiche non sono così amate come le precedenti fino al 2010.
Vai a leggere i sondaggi e lo capirai.
Siamo democratici e accettiamo le critiche soprattutto quelle cortesi ed educate....
E ' un argomento complesso e avremo modo di discuterne parecchio, sempre con lo stile tranquillo di questo forum, dove tra i nostri iscritti ci sono collezionisti che hanno in collezione opere di artisti lontani anni luce dalla pittura del maestro Nunziante.
Amiamo tutti, un filino meno di Nunziante, ma tutti...
Ben arrivato nel forum, perginese.
La riflessione di presentazione denota che hai avuto modo di rilevare parte delle problematiche sulle quali spesso abbiamo discusso dando interpretazioni di vario genere. Spero tu abbia occasione di illustrarci quali artisti preferisci e se sei intenzionato a collezionare il maestro.
Qui indubbiamente abbiamo un'occhio di riguardo verso il maestro.
Nunziante ha una pittura atemporale, ma la sua pittura è un mix appassionante di bellezza e tecnica che oggi pochi pittori possiedono.
Girando in internet si trova di tutto ma spesso si trovano artisti bravi anche in piazza la domenica.
Di questo abbiamo parlato spesso.
Essere un grande artista però significa sapere dipingere come pochi e trasformarsi continuamente in tutte le tecniche. E questo non lo sanno fare proprio tutti.
Da quando lo conosco ha continuamente cambiato pittura e soggetti ripetutamente con cicli e tecniche, dimostrando di non adagiarsi solo un filone pittorico, magari quello che lo ha portato al successo.
Quella che lui oggi realizza è una pittura che sarebbe piaciuta nel 600 e che piacerà nel 2200 ai miei pronipoti.... .
Non tutta la sua pittura piace a tutti noi però. Le nuove tematiche non sono così amate come le precedenti fino al 2010.
Vai a leggere i sondaggi e lo capirai.
Siamo democratici e accettiamo le critiche soprattutto quelle cortesi ed educate....
E ' un argomento complesso e avremo modo di discuterne parecchio, sempre con lo stile tranquillo di questo forum, dove tra i nostri iscritti ci sono collezionisti che hanno in collezione opere di artisti lontani anni luce dalla pittura del maestro Nunziante.
Amiamo tutti, un filino meno di Nunziante, ma tutti...
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: Riflessione controcorrente
Pensando alla riflessione aperta, mi sono ricordato della mostra di Fiesole dove abbiamo potuto mettere a confronto dal vivo Nunziante, Bocklin e De Chirico, esaminando da vicino le opere.
Vediamo di fare un confronto tra le migliori 3 opere una per ogni artista presente (tenendo conto della limitata esposizione degli altri due artisti).
L'opera di De Chirico che costava maggiormente era assicurata per 2 milioni di euro, eccola
L'opera più particolare di Bocklin era questa
L'opera super di Nunziante era questa
Adesso, riflettendo a mente serena, poniamoci questa domanda:
ma Nunziante può reggere il confronto con questi due grandi artisti?
Io dico di sì e con parecchie opere, non solo con questo capolavoro.
Vediamo di fare un confronto tra le migliori 3 opere una per ogni artista presente (tenendo conto della limitata esposizione degli altri due artisti).
L'opera di De Chirico che costava maggiormente era assicurata per 2 milioni di euro, eccola
L'opera più particolare di Bocklin era questa
L'opera super di Nunziante era questa
Adesso, riflettendo a mente serena, poniamoci questa domanda:
ma Nunziante può reggere il confronto con questi due grandi artisti?
Io dico di sì e con parecchie opere, non solo con questo capolavoro.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: Riflessione controcorrente
Altra riflessione su un artista che vedremo dal vivo a Genova in occasione della mostra di Nunziante dal 12 novembre 2011:
Ecco uno stralcio informativo che lo riguarda:
GIORGIO MORANDI (Bologna, 20 luglio 1890 - Bologna, 18 giugno 1964) - E' uno dei più significativi protagonisti della pittura italiana del Novecento ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo. In un primo tempo espone con i futuristi, diventando nel 1918 uno dei massimi interpreti della scuola metafisica con Carrà e de Chirico, periodo terminato nel 1919. Nel 1920 si accosta al gruppo "Valori Plastici", recuperando nelle sue opere la fisicità delle cose. In seguito intraprende una via personalissima, ma sempre calata nella realtà del mondo e delle cose. La sua prima esposizione personale avvenne nel 1914, dove si può riscontrare la forte influenza di Cezanne, pittore fondamentale per la sua formazione artistica. La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle "bottiglie". I soggetti delle sue opere sono quasi sempre cose abbastanza usuali; vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole che, composti sul piano di un tavolo, diventano i veri protagonisti della scena. La sua opera si compone anche di ritratti e paesaggi. Usare pochissimi colori è una sua particolare caratteristica, che lo rende poetico e surreale e anche se non particolareggiava i suoi soggetti, si può notare come essi non perdano di realismo.
Riflessione:
Giorgio Morandi ha dipinto circa 1.100 opere, quasi tutte nature morte ripetitive fino alla noia.
Nonostante ciò è diventato un artista importante sul mercato dell'arte italiana e internazionale.
Ma le bottiglie e i vasetti che usava per le composizioni, spostandole per non dipingerle sempre allo stesso modo, dove le comprava?
E' forse diventato un caposcuola innovatore di un movimento pittorico?
Ha preso a riferimento elementi da altri artisti o no?
Era ripetitivo o cambiava continuamente i soggetti?
Come fa a costare tanto?
Vi genera emozioni particolari o è del tutto anonimo?
Quadri a confronto in materia di nature morte:
Morandi
Nunziante
Vivendo nell'epoca in cui l'artista è vissuto, avreste mai comprato un suo quadro?
Nunziante regge il confronto?
Ecco uno stralcio informativo che lo riguarda:
GIORGIO MORANDI (Bologna, 20 luglio 1890 - Bologna, 18 giugno 1964) - E' uno dei più significativi protagonisti della pittura italiana del Novecento ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo. In un primo tempo espone con i futuristi, diventando nel 1918 uno dei massimi interpreti della scuola metafisica con Carrà e de Chirico, periodo terminato nel 1919. Nel 1920 si accosta al gruppo "Valori Plastici", recuperando nelle sue opere la fisicità delle cose. In seguito intraprende una via personalissima, ma sempre calata nella realtà del mondo e delle cose. La sua prima esposizione personale avvenne nel 1914, dove si può riscontrare la forte influenza di Cezanne, pittore fondamentale per la sua formazione artistica. La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle "bottiglie". I soggetti delle sue opere sono quasi sempre cose abbastanza usuali; vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole che, composti sul piano di un tavolo, diventano i veri protagonisti della scena. La sua opera si compone anche di ritratti e paesaggi. Usare pochissimi colori è una sua particolare caratteristica, che lo rende poetico e surreale e anche se non particolareggiava i suoi soggetti, si può notare come essi non perdano di realismo.
Riflessione:
Giorgio Morandi ha dipinto circa 1.100 opere, quasi tutte nature morte ripetitive fino alla noia.
Nonostante ciò è diventato un artista importante sul mercato dell'arte italiana e internazionale.
Ma le bottiglie e i vasetti che usava per le composizioni, spostandole per non dipingerle sempre allo stesso modo, dove le comprava?
E' forse diventato un caposcuola innovatore di un movimento pittorico?
Ha preso a riferimento elementi da altri artisti o no?
Era ripetitivo o cambiava continuamente i soggetti?
Come fa a costare tanto?
Vi genera emozioni particolari o è del tutto anonimo?
Quadri a confronto in materia di nature morte:
Morandi
Nunziante
Vivendo nell'epoca in cui l'artista è vissuto, avreste mai comprato un suo quadro?
Nunziante regge il confronto?
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: Riflessione controcorrente
ola ci sono anch'io
intanto un benvenuto al nuovo iscritto
di discorsi del tipo "non è da paragonare a questo" "assomiglia a quello" "scontato" "si è già visto" "impatto facile tra il pubblico" etc etc etc ne è pieno i fossi mi basta citare uno dei più tartassati dalla critica europea e non che risponde al nome di Turner, senza x questo voler fare paragoni, confronti o altro
non c'è molto da dire, ognuno segue il proprio istinto e ha la propria sensibilità nel vedere le cose, forse il maestro riesce a dare delle emozioni che altri..... forse.... forse....
questo è la parola chiave "emozioni", tutto il resto è fazioso e.....
certo l'italiano è un popolo di ct e ognuno ha passione, la tattica migliore e la bacchetta magica
intanto un benvenuto al nuovo iscritto
di discorsi del tipo "non è da paragonare a questo" "assomiglia a quello" "scontato" "si è già visto" "impatto facile tra il pubblico" etc etc etc ne è pieno i fossi mi basta citare uno dei più tartassati dalla critica europea e non che risponde al nome di Turner, senza x questo voler fare paragoni, confronti o altro
non c'è molto da dire, ognuno segue il proprio istinto e ha la propria sensibilità nel vedere le cose, forse il maestro riesce a dare delle emozioni che altri..... forse.... forse....
questo è la parola chiave "emozioni", tutto il resto è fazioso e.....
certo l'italiano è un popolo di ct e ognuno ha passione, la tattica migliore e la bacchetta magica
Re: Riflessione controcorrente
Rebecca ha scritto:ola ci sono anch'io
intanto un benvenuto al nuovo iscritto
di discorsi del tipo "non è da paragonare a questo" "assomiglia a quello" "scontato" "si è già visto" "impatto facile tra il pubblico" etc etc etc ne è pieno i fossi mi basta citare uno dei più tartassati dalla critica europea e non che risponde al nome di Turner, senza x questo voler fare paragoni, confronti o altro
non c'è molto da dire, ognuno segue il proprio istinto e ha la propria sensibilità nel vedere le cose, forse il maestro riesce a dare delle emozioni che altri..... forse.... forse....
questo è la parola chiave "emozioni", tutto il resto è fazioso e.....
certo l'italiano è un popolo di ct e ognuno ha passione, la tattica migliore e la bacchetta magica
questa volta riesco ad essere pienamente d accordo con max!!
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
Re: Riflessione controcorrente
Sono pienamente d'accordo con Salvo, quando parla di "sensazioni"... La reazione personale davanti a un quadro è "sacrosanta" ed è il primo fattore che io personalmente ascolto, al di là di critici o venditori.
Per quanto riguarda Morandi, posso condividere in parte l'opinione della tematica "noiosa" ma... parliamo di un'altra epoca e di uno sforzo intellettuale/artistico diverso, che se portato avanti oggi probabilmente non avrebbe senso dal mio punto di vista, ma che ritrova significato se inquadrato nel suo contesto storico. Inoltre, il confronto tra il dipinto di Morandi e quello di Nunziante non è molto corretto: Nunziante dipinge tecnicamente e fotograficamente bene "ciò che è", Morandi dipinge" ciò che è" filtrato e deformato dal suo intelletto e dalla sua sensibilità estetica (voglio dire, è completamente diverso l'approccio alla tecnica pittorica). Ma, ovviamente, è lecito dire: io preferisco questo, io preferisco quello, indipendentemente da ogni considerazione.
E per la mostra di Fiesole... beh, bisogna dire che le opere di Bocklin e De Chirico riportate in fotografia non sono tra le più rappresentative ma... volendo essere buoni, possiamo dire che fanno comunque parte di un percorso esplorativo autonomo. E in ogni percorso "verso l'ignoto", costellato da tentativi, si possono realizzare cose buone e cose meno buone (se si può usare questo aggettivo). Proprio per ciò che ho detto in un precedente messaggio e riprendendo le parole di Sgarbi, Nunziante non credo che per ora abbia esplorato "l'ignoto".
Per esempio, volevo qui riportare le foto di due dipinti ma ho appena constatato che non posso postare foto prima di una settimana dall'iscrizione: un dipinto di Nunziante e uno di Bocklin, la Villa sul mare del 1878. Quello di Bocklin è un altro soggetto rispetto alla più famosa "isola", che Nunziante ha ripreso fedelmente e "arricchito" con un tendaggio, una conchiglia, un libro. Ora, personalmente nel dipinto di Bocklin ritrovo la "purezza" dell'idea, mentre in quello di Nunziante vedo l'utilizzo di un'idea, avuta da un altro artista, contornata in maniera barocca e ridondante da oggetti che diventano forzatamente simboli perché "messi lì". Ma si tratta di una sovrastruttura prevedibile e facile, non di uno sviluppo dell'idea iniziale verso un nuovo significato. Infatti, se al posto della conchiglia fosse stata dipinta una farfalla o una sfera il quadro sarebbe risultato esattamente uguale e non avrebbe detto qualcosa di sostanzialmente diverso, lasciando così aperta una replicabilità infinita.
Quello che intendo dire è che io dò il massimo valore alla "visione" originale e originaria di un artista, visione che possa aprirmi un, per così dire, "terzo occhio" sulla realtà fino a quel momento assopito.... una visione che non trovo nella sua forma più pura in Nunziante, ma che ritrovo nei suoi modelli: Magritte, De Chirico, Bocklin, ecc ecc
Per ritornare all' "emozione" che suscita un quadro: dò molto valore a questo fattore ma allo stesso tempo mi chiedo "perché mi suscita emozione? Mi dice qualcosa di nuovo? Come è stato ottenuto dal pittore questo effetto emotivo?". E' proprio a causa della risposta a questa domanda che la pittura di Nunziante mi lascia perplesso.
Poi, ovviamente, come ha detto Rebecca, "l'italiano è un popolo di ct"... ma è anche vero che se una persona dipinge non per se stesso ma per vendere quadri va da sé che si debba anche sottoporre al giudizio di chi quei quadri li guarda e valuta se acquistarli o meno. Giudizio che, nel mio caso, non è costituito semplicemente da un "mi piace" o "non mi piace" ma da una considerazione meditata. Si tratta semplicemente di decidere a quali fattori dare priorità nel valutare un dipinto.
Concludendo, non sto mettendo in dubbio la capacità tecnica di Nunziante... solamente attendo il momento in cui, se mai verrà, lascerà perdere di ritrarre soggetti di facile presa sul pubblico e intraprenderà una strada più scomoda commercialmente ma magari più interessante e innovativa. Allora, diventerei sicuramente uno dei suoi più ferventi "fan".
Per quanto riguarda Morandi, posso condividere in parte l'opinione della tematica "noiosa" ma... parliamo di un'altra epoca e di uno sforzo intellettuale/artistico diverso, che se portato avanti oggi probabilmente non avrebbe senso dal mio punto di vista, ma che ritrova significato se inquadrato nel suo contesto storico. Inoltre, il confronto tra il dipinto di Morandi e quello di Nunziante non è molto corretto: Nunziante dipinge tecnicamente e fotograficamente bene "ciò che è", Morandi dipinge" ciò che è" filtrato e deformato dal suo intelletto e dalla sua sensibilità estetica (voglio dire, è completamente diverso l'approccio alla tecnica pittorica). Ma, ovviamente, è lecito dire: io preferisco questo, io preferisco quello, indipendentemente da ogni considerazione.
E per la mostra di Fiesole... beh, bisogna dire che le opere di Bocklin e De Chirico riportate in fotografia non sono tra le più rappresentative ma... volendo essere buoni, possiamo dire che fanno comunque parte di un percorso esplorativo autonomo. E in ogni percorso "verso l'ignoto", costellato da tentativi, si possono realizzare cose buone e cose meno buone (se si può usare questo aggettivo). Proprio per ciò che ho detto in un precedente messaggio e riprendendo le parole di Sgarbi, Nunziante non credo che per ora abbia esplorato "l'ignoto".
Per esempio, volevo qui riportare le foto di due dipinti ma ho appena constatato che non posso postare foto prima di una settimana dall'iscrizione: un dipinto di Nunziante e uno di Bocklin, la Villa sul mare del 1878. Quello di Bocklin è un altro soggetto rispetto alla più famosa "isola", che Nunziante ha ripreso fedelmente e "arricchito" con un tendaggio, una conchiglia, un libro. Ora, personalmente nel dipinto di Bocklin ritrovo la "purezza" dell'idea, mentre in quello di Nunziante vedo l'utilizzo di un'idea, avuta da un altro artista, contornata in maniera barocca e ridondante da oggetti che diventano forzatamente simboli perché "messi lì". Ma si tratta di una sovrastruttura prevedibile e facile, non di uno sviluppo dell'idea iniziale verso un nuovo significato. Infatti, se al posto della conchiglia fosse stata dipinta una farfalla o una sfera il quadro sarebbe risultato esattamente uguale e non avrebbe detto qualcosa di sostanzialmente diverso, lasciando così aperta una replicabilità infinita.
Quello che intendo dire è che io dò il massimo valore alla "visione" originale e originaria di un artista, visione che possa aprirmi un, per così dire, "terzo occhio" sulla realtà fino a quel momento assopito.... una visione che non trovo nella sua forma più pura in Nunziante, ma che ritrovo nei suoi modelli: Magritte, De Chirico, Bocklin, ecc ecc
Per ritornare all' "emozione" che suscita un quadro: dò molto valore a questo fattore ma allo stesso tempo mi chiedo "perché mi suscita emozione? Mi dice qualcosa di nuovo? Come è stato ottenuto dal pittore questo effetto emotivo?". E' proprio a causa della risposta a questa domanda che la pittura di Nunziante mi lascia perplesso.
Poi, ovviamente, come ha detto Rebecca, "l'italiano è un popolo di ct"... ma è anche vero che se una persona dipinge non per se stesso ma per vendere quadri va da sé che si debba anche sottoporre al giudizio di chi quei quadri li guarda e valuta se acquistarli o meno. Giudizio che, nel mio caso, non è costituito semplicemente da un "mi piace" o "non mi piace" ma da una considerazione meditata. Si tratta semplicemente di decidere a quali fattori dare priorità nel valutare un dipinto.
Concludendo, non sto mettendo in dubbio la capacità tecnica di Nunziante... solamente attendo il momento in cui, se mai verrà, lascerà perdere di ritrarre soggetti di facile presa sul pubblico e intraprenderà una strada più scomoda commercialmente ma magari più interessante e innovativa. Allora, diventerei sicuramente uno dei suoi più ferventi "fan".
perginese- Novizio
- Data d'iscrizione : 01.09.11
Re: Riflessione controcorrente
"Giudizio che, nel mio caso, non è costituito semplicemente da un "mi piace" o "non mi piace" ma da una considerazione meditata. Si tratta semplicemente di decidere a quali fattori dare priorità nel valutare un dipinto".
secondo me il nocciolo del discorso e' in queste tue parole! l approccio all opera prettamente soggettiva genera l una o l altra emozione! esiste in letteratura un fenomeno simile chiamato terzo momento della mimesis o rifigurazione del senso,ossia quello che un testo ci trasmette dopo la sua lettura,piu' che altro quello che ci lascia rifigurando il "nostro" senso delle cose,ovviamente la ricezione del testo e' difforme per ognuno di noi,la stessa cosa credo sia per un opera d arte!
secondo me il nocciolo del discorso e' in queste tue parole! l approccio all opera prettamente soggettiva genera l una o l altra emozione! esiste in letteratura un fenomeno simile chiamato terzo momento della mimesis o rifigurazione del senso,ossia quello che un testo ci trasmette dopo la sua lettura,piu' che altro quello che ci lascia rifigurando il "nostro" senso delle cose,ovviamente la ricezione del testo e' difforme per ognuno di noi,la stessa cosa credo sia per un opera d arte!
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
Re: Riflessione controcorrente
rispondendo alla domanda di Stefano devo premettere che non amo particolarmente i confronti tra artsti di epoche diverse. Cmq per quanto riguarda la mostra di fiesole io ho potuto vedere solo il catalogo però mi è parso di capire che le opere presente di Bocklin e soprattutto di De Chirico non fossero di primissima scelta, detto questo ritengo che il De Chirico metafisico sia irrangiungibile per Nunziante non fosse altro per il significato storico che ha avuto seppur ancora non pienamente riconosciuto dal mercato. Su Bocklin bè che dire, l'isola dei morti l'ha dipinta lui............
Re: Riflessione controcorrente
Salvo ha scritto: "Giudizio che, nel mio caso, non è costituito semplicemente da un "mi piace" o "non mi piace" ma da una considerazione meditata. Si tratta semplicemente di decidere a quali fattori dare priorità nel valutare un dipinto".
secondo me il nocciolo del discorso e' in queste tue parole! l approccio all opera prettamente soggettiva genera l una o l altra emozione! esiste in letteratura un fenomeno simile chiamato terzo momento della mimesis o rifigurazione del senso,ossia quello che un testo ci trasmette dopo la sua lettura,piu' che altro quello che ci lascia rifigurando il "nostro" senso delle cose,ovviamente la ricezione del testo e' difforme per ognuno di noi,la stessa cosa credo sia per un opera d arte!
Esatto,Salvo. Si potrebbe aggiungere un film,cui vanno ad assistere due persone che,in relazione alla loro età,al loro vissuto,al loro ceto,alla loro professione,alla composizione familiare,alla loro cultura,ai loro gusti,possono uscire dalla sala con due opinioni completamente diverse.
Naturalmente l'esempio vale per un ristorante,per un libro,per un disco,per una donna,per un uomo,per...........
gerardo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 14.04.09
Età : 69
Località : latina
Re: Riflessione controcorrente
Salvo ha scritto: "Giudizio che, nel mio caso, non è costituito semplicemente da un "mi piace" o "non mi piace" ma da una considerazione meditata. Si tratta semplicemente di decidere a quali fattori dare priorità nel valutare un dipinto".
secondo me il nocciolo del discorso e' in queste tue parole! l approccio all opera prettamente soggettiva genera l una o l altra emozione! esiste in letteratura un fenomeno simile chiamato terzo momento della mimesis o rifigurazione del senso,ossia quello che un testo ci trasmette dopo la sua lettura,piu' che altro quello che ci lascia rifigurando il "nostro" senso delle cose,ovviamente la ricezione del testo e' difforme per ognuno di noi,la stessa cosa credo sia per un opera d arte!
Complimenti Salvo per il terzo momento.....
Alla tua riflessione aggiungo:
- indubbiamente le sensazioni che oggi proviamo per un artista contemporaneo, andrebbero viste anche senza sapere quanto costa un artista e senza sapere chi sia, se importante o meno.
Se metti qualcuno ad osservare dieci tele di 10 artisti senza specificare le generalità e alcuna informazione su di loro, ti fai un parere legato prevalentemenre al piacere dell'opera e alla tecnica usata.
Ma se dopo ti informano dettagliatamente sugli artisti, carriera, prezzi, mercante di riferimento, allora la valutazione cambia e non poco.
Vedi le opere in modo diverso dopo che sai queste cose.
E questa regola vale per tante cose della vita, tantissime cose....
Ho fatto incorniciare un dipinto di un certo valore da un corniciaio senza dirgli chi era l'artista e quanto valesse l'opera.
Il tipo ha lavorato disinvolto senza alcuna valutazione sull'opera, fino alla fase finale dove mancava solo il ritocco degli angoli da fare con la vernice dorata. Quando gli ho detto di chi era il quadro e quanto costava ha iniziato a guardare l'opera con un interesse diverso, toccando il dipinto con maggior riguardo, a partire dall'imballaggio decisamente più accurato rispetto alla prima fase della lavorazione. Adesso l'opera attirava maggiormente la sua attenzione. Basta poco a far cambiare idea...
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: Riflessione controcorrente
no al mio di corniciaio ho messo subito l ansia mi sono presentato con il trasporto valori! scherzo!
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
Re: Riflessione controcorrente
Salvo ha scritto:no al mio di corniciaio ho messo subito l ansia mi sono presentato con il trasporto valori! scherzo!
Mica male come scherzo però....
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: Riflessione controcorrente
... e qui potrebbe riaffiorare la classica questione: "cos'è arte e cosa non è arte?". Esistono dei paramentri oggettivi per definire un'opera come "artistica" oppure navighiamo nell'ambito della soggettività? A costo di annoiarvi, vorrei divertirmi a esporre il mio pensiero a ruota libera, anche rischiando di portarlo all'accesso... so di essere prolisso ma... perdonatemi.
Dunque, parametri oggettivi forse esistevano fino a poco piu di un secolo fa, fino a quando cioè a un dipinto si richiedeva innanzitutto realismo (in fondo, da Giotto in poi questo è stato il cammino dell'arte in occidente che ha avuto il suo trionfo nella "scoperta" della prospettiva).
Nel momento in qui viene meno questa richiesta, viene meno anche un facile e definibile parametro per valutare un'opera perché allora tutto è permesso. Ed ecco che quindi, per esempio, noi solo oggi guardiamo con occhi diversi un van Gogh rispetto ai suoi contemporanei. Oppure andiamo nei musei a guardare un taglio sulla tela di Fontana.
E col passare dei decenni è evidente che a rendere tale un'opera d'arte non è più essenzialmente l'aspetto estetico ma è anche l'aspetto intellettuale di quell'opera, ossia il suo significato originario che ne giustifica la creazione (basti pensare a Goya). Occorre, in altre parole, una forma di conoscenza.
E qui entriamo nella metafisica. Dal mio punto di vista, anche Leonardo o Caravaggio, in senso ampio, sono stati "metafisici". E hanno aperto strade. Anche De Chirico ha aperto strade e ha avuto il merito di codificare la metafisica in pittura.
Detto questo, la metafisica come noi la conosciamo oggi si basa sulla pittura figurativa. Quindi, ciò che la caratterizza peculiarmente è il "soggetto" dipinto (o, meglio, la combinazione dei soggetti dipinti) e non la tecnica pittorica. Ed ecco il punto: se io dipingessi un manichino di De Chirico e accanto una conchiglia e un tendaggio rosso, potrei definirmi un pittore metafisico? Probabilmente sì, ma... con la mia pittura direi qualcosa di nuovo? No. Aggiungerei qualcosa di positivo o svilupperei il messaggio metafisico di De Chirico? No. Sovrastrutterei inutilmente ciò che è nato già perfetto per mano di un altro pittore? Io credo di sì.
Probabilmente acquisterei un quadro simile solo perché mi ricorderebbe il manichino di De Chirico. Allo stesso modo, potrei comprare un quadro di Nunziante solo perché mi ricorderebbe l'isola di Bocklin o le atmosfere di Turner o le opere del Canova o il clima da sogno di Magritte... e perché evidentemente non potrei permettermi di spendere una cifra spropositata per un'opera di quegli autori. Ma, a quel punto, potrei decidere di acquistare un semplice poster stampato dell'opera originaria di Bocklin o De Chirico o Canova o Magritte e avrei soddisfatto il mio desiderio in modo meno costoso.
Tutto questo per dire, in conclusione, che la metafisica ha bisogno del soggetto dipinto e di conseguenza ha bisogno di originalità. Senza originalità la metafisica diventa manierismo e può produrre cose esteticamentre gradevoli ma sostanzialmente adatte ad arredare una parete e non a stupire, nel senso etimologico del termine.
Fine dell'intervento
Dunque, parametri oggettivi forse esistevano fino a poco piu di un secolo fa, fino a quando cioè a un dipinto si richiedeva innanzitutto realismo (in fondo, da Giotto in poi questo è stato il cammino dell'arte in occidente che ha avuto il suo trionfo nella "scoperta" della prospettiva).
Nel momento in qui viene meno questa richiesta, viene meno anche un facile e definibile parametro per valutare un'opera perché allora tutto è permesso. Ed ecco che quindi, per esempio, noi solo oggi guardiamo con occhi diversi un van Gogh rispetto ai suoi contemporanei. Oppure andiamo nei musei a guardare un taglio sulla tela di Fontana.
E col passare dei decenni è evidente che a rendere tale un'opera d'arte non è più essenzialmente l'aspetto estetico ma è anche l'aspetto intellettuale di quell'opera, ossia il suo significato originario che ne giustifica la creazione (basti pensare a Goya). Occorre, in altre parole, una forma di conoscenza.
E qui entriamo nella metafisica. Dal mio punto di vista, anche Leonardo o Caravaggio, in senso ampio, sono stati "metafisici". E hanno aperto strade. Anche De Chirico ha aperto strade e ha avuto il merito di codificare la metafisica in pittura.
Detto questo, la metafisica come noi la conosciamo oggi si basa sulla pittura figurativa. Quindi, ciò che la caratterizza peculiarmente è il "soggetto" dipinto (o, meglio, la combinazione dei soggetti dipinti) e non la tecnica pittorica. Ed ecco il punto: se io dipingessi un manichino di De Chirico e accanto una conchiglia e un tendaggio rosso, potrei definirmi un pittore metafisico? Probabilmente sì, ma... con la mia pittura direi qualcosa di nuovo? No. Aggiungerei qualcosa di positivo o svilupperei il messaggio metafisico di De Chirico? No. Sovrastrutterei inutilmente ciò che è nato già perfetto per mano di un altro pittore? Io credo di sì.
Probabilmente acquisterei un quadro simile solo perché mi ricorderebbe il manichino di De Chirico. Allo stesso modo, potrei comprare un quadro di Nunziante solo perché mi ricorderebbe l'isola di Bocklin o le atmosfere di Turner o le opere del Canova o il clima da sogno di Magritte... e perché evidentemente non potrei permettermi di spendere una cifra spropositata per un'opera di quegli autori. Ma, a quel punto, potrei decidere di acquistare un semplice poster stampato dell'opera originaria di Bocklin o De Chirico o Canova o Magritte e avrei soddisfatto il mio desiderio in modo meno costoso.
Tutto questo per dire, in conclusione, che la metafisica ha bisogno del soggetto dipinto e di conseguenza ha bisogno di originalità. Senza originalità la metafisica diventa manierismo e può produrre cose esteticamentre gradevoli ma sostanzialmente adatte ad arredare una parete e non a stupire, nel senso etimologico del termine.
Fine dell'intervento
perginese- Novizio
- Data d'iscrizione : 01.09.11
Re: Riflessione controcorrente
Uffa, la solita sterile polemichetta.
La solfa del "non inventa nulla di nuovo".
Problema numero 1: nel momento in cui un artista interpreta qualcosa anche di già fatto secondo la sua sensibilità comunque crea qualcosa di nuovo anche se si muove lungo binari già trattati, perchè nessuno aveva mai fatto quel soggetto o tema o genere esattamente in quel modo; prova ne è che quando si vede un quadro (di un artista meritevole intendo) si capisce chi lo ha fatto; segno che comunque il suo piccolo contributo e spazio in quello che è il percorso dell'arte lo ha dato.
Allora cosa diciamo, che è stato innovativo o non è stato innovativo?
Chi decide che è stato innovativo o meno?
E in base a che criteri è titolato a farlo, o in base a che investitura o titolazione?
In base a che criterio stabiliamo il concetto astratto di innovazione?
Qual'è la soglia, basata su un comune consensus, di novità necessaria per essere considerato innovativo?
Se volete vi faccio diventare tutti vecchi di 80 anni che starete ancora leggendo il mio post, tanto per farvi capire quanto questo argomento sia indefinibile e vago.
Ragazzi, esiste la relatività, non se ne viene mai a capo.
Comunque, a parte l'impossibilità di poter trovare un accordo univoco su cosa sia innovativo o meno e su tutte le problematiche che vi girano intorno, che già rende la discussione sterile, ammettiamo pure che Nunziante non sia innovativo.
E con ciò?
Uno ha diritto di dipingere solo se è innovativo?
Uno ha diritto di diventare conosciuto o apprezzato solo se è innovativo?
Dov'è il problema?
Ma poi quanti artisti sono innovativi?
Intendo innovativi per davvero, e non solo che applicano delle variazioni su un tema.
E adesso, dopo tutte le sperimentazioni dal dopoguerra in poi (in realtà già da prima) cosa resta più da inventare?
è una cosa così grave non inventare nulla di nuovo?
Il figurativo è stato composto dissezionato e ricomposto in tutti i modi, quanto all'informale gli schizzi di vernice li hanno già fatti in tutti i modi, la tela è stata tagliata piegata e stirata in tutti i modi, la rana è stata crocifissa, il cane è stato fatto già morire di fame e stenti in galleria, un artista si è già fatto sparare addosso decine di anni fa come performance artistica, i dipinti fatti con il vomito esistono di già ed in america quotano qualche migliaio di euro, che cosa vogliamo inventare ancora?
E devo ancora pormi il problema se Nunziante (a lo stesso vale per chiunque altro artista) sia innovativo o meno?
In termini assoluti è ovvio che non lo è.
In termini relativi, come detto prima essendo la relatività per sua natura indefinita potenzialmente anche mia nonna che molla uno sputacchio per strada può essere considerata innovativa, perchè mai nessun sputacchio era mai cascato proprio su quel preciso granello di asfalto, o se forse anche c'è stato uno, non era pienamente comparabile per forma, quantità, consistenza, sfumatura di colore, gusto o composizone chimica ed organolettica.
Certamente Nunziante non è e non sarà mai un caposcuola come Picasso, Duchamp, Hartung Fontana o Vasarely, è un artista che si muove lungo direttrici già tracciate, come il 99,99% degli artisti, su questo Perginese ha ragione.
Ma nessuno di noi dice che lo sia.
Questo però non significa che Nunziante non abbia il diritto di appropriarsi del suo spazio in questo mondo; dopo di che ognuno può apprezzare un artista o meno in base ai criteri e sensibilità personali qualsiasi essi siano; se qualcuno ritiene Nunziante non abbastanza innovativo per i propri gusti e non lo apprezza per questo è del tutto legittimato a farlo e chiusa lì, penso che nessuno di noi tenterà di fargli cambiare idea, nè ha il diritto di farlo; vorrà dire che se vuole proprio avere delle opere innovative in casa gli impresterò mia nonna, prezzo modico.
La solfa del "non inventa nulla di nuovo".
Problema numero 1: nel momento in cui un artista interpreta qualcosa anche di già fatto secondo la sua sensibilità comunque crea qualcosa di nuovo anche se si muove lungo binari già trattati, perchè nessuno aveva mai fatto quel soggetto o tema o genere esattamente in quel modo; prova ne è che quando si vede un quadro (di un artista meritevole intendo) si capisce chi lo ha fatto; segno che comunque il suo piccolo contributo e spazio in quello che è il percorso dell'arte lo ha dato.
Allora cosa diciamo, che è stato innovativo o non è stato innovativo?
Chi decide che è stato innovativo o meno?
E in base a che criteri è titolato a farlo, o in base a che investitura o titolazione?
In base a che criterio stabiliamo il concetto astratto di innovazione?
Qual'è la soglia, basata su un comune consensus, di novità necessaria per essere considerato innovativo?
Se volete vi faccio diventare tutti vecchi di 80 anni che starete ancora leggendo il mio post, tanto per farvi capire quanto questo argomento sia indefinibile e vago.
Ragazzi, esiste la relatività, non se ne viene mai a capo.
Comunque, a parte l'impossibilità di poter trovare un accordo univoco su cosa sia innovativo o meno e su tutte le problematiche che vi girano intorno, che già rende la discussione sterile, ammettiamo pure che Nunziante non sia innovativo.
E con ciò?
Uno ha diritto di dipingere solo se è innovativo?
Uno ha diritto di diventare conosciuto o apprezzato solo se è innovativo?
Dov'è il problema?
Ma poi quanti artisti sono innovativi?
Intendo innovativi per davvero, e non solo che applicano delle variazioni su un tema.
E adesso, dopo tutte le sperimentazioni dal dopoguerra in poi (in realtà già da prima) cosa resta più da inventare?
è una cosa così grave non inventare nulla di nuovo?
Il figurativo è stato composto dissezionato e ricomposto in tutti i modi, quanto all'informale gli schizzi di vernice li hanno già fatti in tutti i modi, la tela è stata tagliata piegata e stirata in tutti i modi, la rana è stata crocifissa, il cane è stato fatto già morire di fame e stenti in galleria, un artista si è già fatto sparare addosso decine di anni fa come performance artistica, i dipinti fatti con il vomito esistono di già ed in america quotano qualche migliaio di euro, che cosa vogliamo inventare ancora?
E devo ancora pormi il problema se Nunziante (a lo stesso vale per chiunque altro artista) sia innovativo o meno?
In termini assoluti è ovvio che non lo è.
In termini relativi, come detto prima essendo la relatività per sua natura indefinita potenzialmente anche mia nonna che molla uno sputacchio per strada può essere considerata innovativa, perchè mai nessun sputacchio era mai cascato proprio su quel preciso granello di asfalto, o se forse anche c'è stato uno, non era pienamente comparabile per forma, quantità, consistenza, sfumatura di colore, gusto o composizone chimica ed organolettica.
Certamente Nunziante non è e non sarà mai un caposcuola come Picasso, Duchamp, Hartung Fontana o Vasarely, è un artista che si muove lungo direttrici già tracciate, come il 99,99% degli artisti, su questo Perginese ha ragione.
Ma nessuno di noi dice che lo sia.
Questo però non significa che Nunziante non abbia il diritto di appropriarsi del suo spazio in questo mondo; dopo di che ognuno può apprezzare un artista o meno in base ai criteri e sensibilità personali qualsiasi essi siano; se qualcuno ritiene Nunziante non abbastanza innovativo per i propri gusti e non lo apprezza per questo è del tutto legittimato a farlo e chiusa lì, penso che nessuno di noi tenterà di fargli cambiare idea, nè ha il diritto di farlo; vorrà dire che se vuole proprio avere delle opere innovative in casa gli impresterò mia nonna, prezzo modico.
axis- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 15.11.09
Re: Riflessione controcorrente
axis ha scritto:vorrà dire che se vuole proprio avere delle opere innovative in casa gli impresterò mia nonna, prezzo modico.
Mi piace il modo in cui esponi il tuo pensiero Beh, diciamo che si trovano persone disposte a scucire soldi per qualunque cosa nel cosiddetto mercato dell'arte.... quindi sicuramente riusciresti a piazzare anche tua nonna a un'asta ricavandone un bel gruzzoletto E se poi all'asta le fai indossare una maglietta con l'isola di Bocklin stampata... prevedo ricavi stellari!
(con tutto il rispetto per tua nonna... è solo una battuta ovviamente).
perginese- Novizio
- Data d'iscrizione : 01.09.11
Re: Riflessione controcorrente
perginese ha scritto:axis ha scritto:vorrà dire che se vuole proprio avere delle opere innovative in casa gli impresterò mia nonna, prezzo modico.
Mi piace il modo in cui esponi il tuo pensiero Beh, diciamo che si trovano persone disposte a scucire soldi per qualunque cosa nel cosiddetto mercato dell'arte.... quindi sicuramente riusciresti a piazzare anche tua nonna a un'asta ricavandone un bel gruzzoletto E se poi all'asta le fai indossare una maglietta con l'isola di Bocklin stampata... prevedo ricavi stellari!
(con tutto il rispetto per tua nonna... è solo una battuta ovviamente).
Quasi quasi ci provo per davvero.
Con la maglietta dell'isola di Bocklin sarebbe un vero sex symbol!
axis- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 15.11.09
Re: Riflessione controcorrente
Bella riflessione Axis, sto ancora ridendo per lo sputacchio......
Quello si che è innovativo dopo le minchiate che vediamo in vendita da ogni parte, come il cubo di spazzatura di Arman che Dario sta presentanto stasera in vendita.
Mettilo in casa, così ti chiederanno se è li che fai la raccolta differenziata della spazzatura.....
Quello si che è innovativo dopo le minchiate che vediamo in vendita da ogni parte, come il cubo di spazzatura di Arman che Dario sta presentanto stasera in vendita.
Mettilo in casa, così ti chiederanno se è li che fai la raccolta differenziata della spazzatura.....
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: Riflessione controcorrente
Stefano ha scritto:Bella riflessione Axis, sto ancora ridendo per lo sputacchio......
Quello si che è innovativo dopo le minchiate che vediamo in vendita da ogni parte, come il cubo di spazzatura di Arman che Dario sta presentanto stasera in vendita.
Mettilo in casa, così ti chiederanno se è li che fai la raccolta differenziata della spazzatura.....
del televisore ne vogliamo parlare?
Salvo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 08.05.10
Età : 55
Località : ROMA
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