Opere di Nunziante in vendita sul Web (2012)

Salvo ha scritto:

Giuseppe77 ha scritto:comprare Rabarama è cosa buona e giusta.

Tu non eri non amante della scultura?

come direbbe axis..... foedera non sunt mutanda

Salvo ha scritto:

Giuseppe77 ha scritto:comprare Rabarama è cosa buona e giusta.

Tu non eri non amante della scultura?

io non sono amante di meggiato.
cè una bella differenza.

Giuseppe77 ha scritto:

Salvo ha scritto:

Giuseppe77 ha scritto:comprare Rabarama è cosa buona e giusta.

Tu non eri non amante della scultura?

io non sono amante di meggiato.
cè una bella differenza.

la scultura non e' solo meggiato! anzi meggiato non e' ancora nessuno! allora illuminaci che tipo di scultura ti piace!

questa è la scultura che intende giuseppe

Lassa sta Luigino mio...........

gerardo ha scritto:Lassa sta Luigino mio...........

mi son sempre chiesto cosa c'è dietro le pere

2 scultori che ho sempre apprezzato sono Consagra e Manzù.
parlando di artisti già ampiamente storicizzati.

Rebecca ha scritto:questa è la scultura che intende giuseppe

Questa non è scultura, è sCULtura.

Per chi ama la statistica lo invito a contare quante opere del maestro sono in vendita contemporaneamente in questo momento sulla rete tra e-bay, ars-value, artprice, etc.....

Superiamo abbondantemente i 30 pezzi.
Di artisti sponsorizzati dal mercato a momenti non c'è manco una scarpa vecchia, anche perchè non la comprerebbe nessuno, come i famosi investimenti consigliati da arte nel libretto dei cento, tali in gran parte solo per chi scrive quelle assurdità.

Due domande per tutti:
Quando il primario arriverà a 15 punti, tantissimi altra liquidità si riverserà sul mercato secondario, senza passare in aste pubbliche. E' un bene o un male secondo voi?

Occorrerà ricordare a qualcuno le lezioni di economia sul gioco della domanda e dell'offerta?

Vediamo le differenti opinioni.

Non si vince nulla Max....vai tranquillo.....

Stefano ha scritto:Per chi ama la statistica lo invito a contare quante opere del maestro sono in vendita contemporaneamente in questo momento sulla rete tra e-bay, ars-value, artprice, etc.....

Superiamo abbondantemente i 30 pezzi.
Di artisti sponsorizzati dal mercato a momenti non c'è manco una scarpa vecchia, anche perchè non la comprerebbe nessuno, come i famosi investimenti consigliati da arte nel libretto dei cento, tali in gran parte solo per chi scrive quelle assurdità.

Due domande per tutti:
Quando il primario arriverà a 15 punti, tantissimi altra liquidità si riverserà sul mercato secondario, senza passare in aste pubbliche. E' un bene o un male secondo voi?

Occorrerà ricordare a qualcuno le lezioni di economia sul gioco della domanda e dell'offerta?

Vediamo le differenti opinioni.

Non si vince nulla Max....vai tranquillo.....

Secondo me troppe opere contemporaneamente sul mercato non è un bene, perchè così facendo si rischia che i prezzi inizino a calare come è gia accaduto per molti artisti, è il solito ragionmento delle aste quando vi sono diverse opere di un solito artista le aggiudicazioni sono notevolmente piu basse

Bravo 19gragnana54, il principio economico è proprio questo. Qualche volta viene applicato male per necessità e in quel caso non ci sono giustificazioni, si prende atto e si spera.

Ma se hai 3-4mila collezionisti in giro solo in Italia, il problema è che quando aumentano i prezzi molti vogliono monetizzare gli utili rapidamente perchè, erroneamente, intendono acquisto e vendita di opere d'arte come le azioni di borsa.
Ma poichè i prezzi aumentano anche sul secondario in modo proporzionale, il risultato è che in questo momento di crisi economica si ha una oggettiva difficoltà a rivendere le opere, anche se il maestro continua ad avere un'altissima liquidità.
Si vada a vedere le aste on-line di art-price per vedere invenduti a manetta di artisti da 1000 euro fino a quelle da milioni di euro.
Le ultime aste mondiali di Londra e N.Y., con artisti internazionali famosi defunti e storicizzati del '900, hanno visto parecchi invenduti o prezzi sotto riserva in modo clamoroso.
Per chi volesse riscontrarlo è sufficiente guardare le aste di Sotheby's e Christie's che ho inserito nella sezione aste, riservata solo gli iscritti.

La qualità poi paga sempre anche in periodi di crisi, liquidità permettendo naturalmente (se non li hai i soldini o se non li puoi spendere, possono vendere anche un capolavoro di Picasso sottocosto ma resta invenduto).

Passa, passa, abbiamo fatto 6 crisi dell'arte negli ultimi 50 anni, passerà anche la settima...

Stefano ha scritto:Bravo 19gragnana54, il principio economico è proprio questo. Qualche volta viene applicato male per necessità e in quel caso non ci sono giustificazioni, si prende atto e si spera.

Ma se hai 3-4mila collezionisti in giro solo in Italia, il problema è che quando aumentano i prezzi molti vogliono monetizzare gli utili rapidamente perchè, erroneamente, intendono acquisto e vendita di opere d'arte come le azioni di borsa.
Ma poichè i prezzi aumentano anche sul secondario in modo proporzionale, il risultato è che in questo momento di crisi economica si ha una oggettiva difficoltà a rivendere le opere, anche se il maestro continua ad avere un'altissima liquidità.
Si vada a vedere le aste on-line di art-price per vedere invenduti a manetta di artisti da 1000 euro fino a quelle da milioni di euro.
Le ultime aste mondiali di Londra e N.Y., con artisti internazionali famosi defunti e storicizzati del '900, hanno visto parecchi invenduti o prezzi sotto riserva in modo clamoroso.
Per chi volesse riscontrarlo è sufficiente guardare le aste di Sotheby's e Christie's che ho inserito nella sezione aste, riservata solo gli iscritti.

La qualità poi paga sempre anche in periodi di crisi, liquidità permettendo naturalmente (se non li hai i soldini o se non li puoi spendere, possono vendere anche un capolavoro di Picasso sottocosto ma resta invenduto).

Passa, passa, abbiamo fatto 6 crisi dell'arte negli ultimi 50 anni, passerà anche la settima...

Oltre la crisi che è innegabile un'altro problema molto sottovalutato è che "purtroppo" per noi poveri collezionisti il maestro come molti altri artisti stanno producendo troppe opere, e c'è un gran rischio di svalutazione, per la liquidità non è tutto oro quello che luccica il giochino è molto semplice e ben conosciuto dai galleristi (come quello dei caveau pieni di opere e sul mercato ne immettono pochissime, il prezzo delle opere sale come la richiesta e di conseguenza la liquidita, ecc) .
Non facciamo a prenderci in giro, ormai lo sanno quasi tutti che i glleristi per fare alzare il prezzo di un'artista portano opere alle grandi aste, e la ricompera tramite prestanome dopo averla fatta alzare da un paio di complici.

Sia chiaro che la mia è una considerazione su tutto il mercato dell'arte e non riferito ad un artista in particolare

Non facciamo a prenderci in giro, ormai lo sanno quasi tutti che i glleristi per fare alzare il prezzo di un'artista portano opere alle grandi aste, e la ricompera tramite prestanome dopo averla fatta alzare da un paio di complici.
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Sapevo che anche nel mondo dell'arte c'era dentro di tutto ma un po' di speranza in piu' mi era rimasta...devo tornare con i piedi per terra?

piazza ha scritto:Non facciamo a prenderci in giro, ormai lo sanno quasi tutti che i glleristi per fare alzare il prezzo di un'artista portano opere alle grandi aste, e la ricompera tramite prestanome dopo averla fatta alzare da un paio di complici.
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Sapevo che anche nel mondo dell'arte c'era dentro di tutto ma un po' di speranza in piu' mi era rimasta...devo tornare con i piedi per terra?

no piazza non devi tornare con i piedi per terra,credo che siamo tutti su una stessa linea ,l'arte ci aiuta a vivere,ci aiuta a riaddormentarci la notte quando i problemi ci assalgono e non ci fa dormire quando deve arrivare un opera in casa o quando dobbiamo andare a vedere una mostra,lei ha aggiunto un elemento fondamentale nella nostra vita :la bellezza,non tornare mai con i piedi per terra continua a sognare sempre

Ci provo ma e' sempre piu' dura.

19gragnana54 ha scritto:

Stefano ha scritto:Bravo 19gragnana54, il principio economico è proprio questo. Qualche volta viene applicato male per necessità e in quel caso non ci sono giustificazioni, si prende atto e si spera.

Ma se hai 3-4mila collezionisti in giro solo in Italia, il problema è che quando aumentano i prezzi molti vogliono monetizzare gli utili rapidamente perchè, erroneamente, intendono acquisto e vendita di opere d'arte come le azioni di borsa.
Ma poichè i prezzi aumentano anche sul secondario in modo proporzionale, il risultato è che in questo momento di crisi economica si ha una oggettiva difficoltà a rivendere le opere, anche se il maestro continua ad avere un'altissima liquidità.
Si vada a vedere le aste on-line di art-price per vedere invenduti a manetta di artisti da 1000 euro fino a quelle da milioni di euro.
Le ultime aste mondiali di Londra e N.Y., con artisti internazionali famosi defunti e storicizzati del '900, hanno visto parecchi invenduti o prezzi sotto riserva in modo clamoroso.
Per chi volesse riscontrarlo è sufficiente guardare le aste di Sotheby's e Christie's che ho inserito nella sezione aste, riservata solo gli iscritti.

La qualità poi paga sempre anche in periodi di crisi, liquidità permettendo naturalmente (se non li hai i soldini o se non li puoi spendere, possono vendere anche un capolavoro di Picasso sottocosto ma resta invenduto).

Passa, passa, abbiamo fatto 6 crisi dell'arte negli ultimi 50 anni, passerà anche la settima...

Oltre la crisi che è innegabile un'altro problema molto sottovalutato è che "purtroppo" per noi poveri collezionisti il maestro come molti altri artisti stanno producendo troppe opere, e c'è un gran rischio di svalutazione, per la liquidità non è tutto oro quello che luccica il giochino è molto semplice e ben conosciuto dai galleristi (come quello dei caveau pieni di opere e sul mercato ne immettono pochissime, il prezzo delle opere sale come la richiesta e di conseguenza la liquidita, ecc) .
Non facciamo a prenderci in giro, ormai lo sanno quasi tutti che i glleristi per fare alzare il prezzo di un'artista portano opere alle grandi aste, e la ricompera tramite prestanome dopo averla fatta alzare da un paio di complici.

in america ci fanno il mercato in questo modo!
ma io non sono contrario a cio' se c'e' una programmazione seria e professionale!

La speculazione finanziaria ha invaso tutti i comparti dell'economia e l'arte non poteva certo restarne fuori.

La verità indicata è stata indicata in diversi post in tutti questi anni e durante gli incontri tra forumisti in occasione delle mostre del maestro, abbiamo avuto modo di mettere a nudo come funzionino alcuni sistemi di aggiudicazione in asta.

Del resto ogni sistema ha i suoi furbetti e le case d'asta sono diventate un trampolino per il lancio e per la rivalutazione periodica e continua degli artisti. Ad instaurare questo sistema di rivalutazione sono stati tanti anni addietro galleristi rampanti e speculatori.

Le cose però non sono così automatiche e spesso record d'asta realizzati ad hoc non determinano gli effetti sperati.
Occorre una programmazione a lungo respiro e aggiudicazioni sporadiche non determinano gli effetti sperati per tutti gli artisti.
Quello che poi determina un vero e proprio cambio di valutazione è anche e soprattutto la consapevolezza che quell'artista valga quelle somme anche fuori da una casa d'asta.
Esiste per tutti gli artisti una distanza tra mercato primario e secondario. Più si accorcia la forbice e più aumentano le prospettive di crescita e rivalutazione, soprattutto se quell'artista viene scambiato con una certa continuità.
Diventa in un certo qual senso solvibile alla stregua di un assegno circolare.
Ecco il motivo per cui sono solito ribadire e valorizzare le aggiudicazioni del maestro sul secondario dove la stabilizzazione dei prezzi sta aiutando l'ascesa sul mercato primario.

Per capire meglio questo stato di cose, è utile leggere anche il post sui cento artisti pubblicati sull'opuscolo di arte.
Artisti inesistenti sul mercato secondario che costano cifre a 5 zeri per i gonzi che li comprano e dopo qualche anno scoprono di aver comprato aria fritta che se messa sul mercato secondario non trova alcun riscontro.

Quando ci incontreremo per qualche raduno o visita, ti farò un corso accellerato Piazza....

Nonostante ciò, il mondo dell'arte resta qualcosa di misterioso e affascinante soprattutto per gli aspetti che esercita sulla sfera emozionale di ciascuno di noi, lasciando spazio alla sfera finanziaria solo in secondo piano.
Il mondo è bello perchè è vario, ma dove circola del denaro bisogna sempre stare con le antenne dritte.

Del resto se vuoi avere un riscontro del valore dell'artista che compri, chiama il gallerista che te lo ha venduto e prova a chiedergli se te lo ricompra e quanto. Nunziante continua a rappresentare quello che gli Orler chiamano un assegno circolare.

In un numero di arte non ricordo quale lessi queste parole
" il collezionismo e' cambiato una volta si cercava la rarita' sempre Piu spesso oggi si cerca la condivisibilita' di un opera da parte del mondo Dell arte!
Tale condivisibilta si crea con i media , molte risorse economiche e tanta programmazione soprattutto a livello internazionale! Ahimè ciò che non fanno gli orler!

Salvo ha scritto:In un numero di arte non ricordo quale lessi queste parole
" il collezionismo e' cambiato una volta si cercava la rarita' sempre Piu spesso oggi si cerca la condivisibilita' di un opera da parte del mondo Dell arte!
Tale condivisibilta si crea con i media , molte risorse economiche e tanta programmazione soprattutto a livello internazionale! Ahimè ciò che non fanno gli orler!

forse non ne hanno la forza. non sò neanche se in italia vi sia qualche galleria in grado di farlo.

Gli Orler in questo momento stanno cercando di lavorare su artisti di nuova generazione per la fascia bassa e di rivalutazione e riscoperta per alcuni di fascia medio-alta.
In Italia le gallerie che lanciano e supportano artisti con mostre istituzionali al momento sono inesistenti. La crisi taglia i beni voluttuari, se ne stanno accorgendo anche gli esperti professori.....

..Come disse una mia conoscenza c'e' differenza tra mercante e gallerista ed in italia mancano i galleristi veri!
l arte contemporanea ha dimostrato nella fascia alta di non esser in crisi! altrimenti gagosian non continuerebbe ad aprire filiali in tutto il mondo! nella vita c'e' chi non guarda oltre il proprio naso e chi guarda molto piu' avanti! il maestro deve fare questo! (ovviamente personale visione della cosa)

Stefano ha scritto:Gli Orler in questo momento stanno cercando di lavorare su artisti di nuova generazione per la fascia bassa e di rivalutazione e riscoperta per alcuni di fascia medio-alta.
In Italia le gallerie che lanciano e supportano artisti con mostre istituzionali al momento sono inesistenti. La crisi taglia i beni voluttuari, se ne stanno accorgendo anche gli esperti professori.....

Per forza di cose lavorano co artisti di fascia medio bassa, dato che la maggior parte delle opere viene venduta tramite TV chi comprerebbe mai un opera di fasci alta in TV, ti diro di piu io in TV non comprerei nemmeno una pentola.
Poi non parliamo di tutte le fregnacce che raccontano, del tipo investimenti per il futuro, partendo dal ftto che un'opera ad investimento sicuro non si va mai sotto le 60.000 e che se in TV costa 60 ne vale se sei fortunato 50
Complimenti a chi compera tramite TV.
Gli unici che provano a lanciare artisti sono le piccole gallerie che purtroppo non possono reggere botta con le grandi gallerie o quelle presenti in TV

Sono parzialmente d accordo con te! Il tuo discorso Puo valere per gli imbonitori di telemarket! Da orler spesso trovi opere in conto vendita prese dalle gallerie Piu importanti d Italia vedi Tornabuoni Mazzoleni! La tv ti da una visibilità che la galleria tradizionale non ti da! Poi prenotare non vuol dire acquistare l opera ti viene portata comunque in visione! L unica cosa un opera di Mazzoleni la paghi di Piu!

Salvo ha scritto:Sono parzialmente d accordo con te! Il tuo discorso Puo valere per gli imbonitori di telemarket! Da orler spesso trovi opere in conto vendita prese dalle gallerie Piu importanti d Italia vedi Tornabuoni Mazzoleni! La tv ti da una visibilità che la galleria tradizionale non ti da! Poi prenotare non vuol dire acquistare l opera ti viene portata comunque in visione! L unica cosa un opera di Mazzoleni la paghi di Piu!

Essendo il mio lavoro nello "sporco" mondo della pubblicità certi giochetti li conosco e purtroppo li uso, portare a casa una qualsiasi cosa vuol dire avere una percentuale di acquisto dal 90% circa se non oltre, perche la maggior parte delle persone si sentono quasi in obbligo per aver fatto perdere il tempo e denaro a chi porta l'opera, per quanto riguarda i prezzi non regala niente nessun, essendo una Tv vanno aggiunte le normali spese di una a piu frequenze e il personale vario, credi che queste spese le regalino . . . no vengono semplicemente aggiunte in modo proporzionale al costo dell'opera