FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
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Commento critico di Parrini
Un'altra anteprima per gli amici del Forum trovata sul web: il testo scritto dal filosofo Paolo Parrini che comparirà nel catalogo della mostra di Fiesole:
Paolo Parrini, nato nel 1943, insegna Filosofia Teoretica all’Università di Firenze. Ha dedicato i suoi studi prevalentemente ad aspetti storici e teorici del problema della conoscenza, pubblicando numerosi scritti in Italia e all’estero.
Laggiù dove tutto è possibile … davvero!
Un’ampia parte della pittura di Nunziante intende inserirsi, e in modo pienamente consapevole, nella corrente della pittura metafisica. Molti, infatti, sono i suoi punti di contatto con le opere di un certo Böcklin e di de Chirico già a partire dai soggetti prescelti (si pensi, per esempio, ai frequenti riferimenti alla classicità) e dalla ricerca di un linguaggio formale di estrema raffinatezza tecnica, al limite del virtuosismo. Ma la peculiare metafisica che sta dietro ai quadri di Nunziante sembra avvicinarlo più a Böcklin che a de Chirico, e dunque anche (forse) più a Schopenhauer che a Nietzsche. Come Böcklin, Nunziante mira a esprimere un’essenza, ma questa essenza ha caratteri diversi da quella ‘fermata’ nei dipinti dell’artista svizzero. Essa infatti scaturisce da un lavoro di astrazione volutamente assai più accentuato e perseguito attraverso l’impiego di tutti i mezzi della pittura (per esempio, attraverso l’uso della luce o il tentativo, riuscito, di rendere gli oggetti immobili e silenti così da farli divenire enigmatici). In tal modo l’essenza inseguita da Nunziante non è più un qualcosa che già si trovi, schopenhaurianamente, dietro la variegata superficie dei fenomeni, ma è un qualcosa di umanamente vagheggiato e umanamente costruito. Questa essenza, a mio parere, è la bellezza o il Bello (con la “b” maiuscola).
Pur essendo Nunziante un pittore figurativo, le sue opere non ci mettono di fronte a una copia delle apparenze sensibili, e neppure alla copia di un’essenza – bella - che stia sotto queste apparenze. In esse noi avvertiamo piuttosto la volontà dell’artista di creare, o meglio, come già dicevo, di ‘costruire’ la cosa bella attraverso un processo, attivo e in gran parte spontaneo, di immaginazione fantastica e di idealizzazione astraente. Un processo che potrà pure prendere l’avvio da ciò che ci si dà nella realtà sensibile, ma che richiede di non essere vagliato alla luce del concetto di imitazione del bello naturale. Come ha detto un altro pittore metafisico, Giorgio Morandi, “Si può dipingere tutto, basta soltanto riuscire a vederlo”.
Per esempio, nel quadro di Nunziante Laggiù dove tutto è possibile – che per certi aspetti è una ripresa molto personale della böckliniana Isola dei morti – trovo assai significativo che la figura del pittore compaia in primo piano, a indicare il fatto che è lui, l’artista, l‘autore e il vero responsabile delle cose belle che ci stanno di fronte. E si potrà anche notare come tale figura si stagli bianca e luminosa sulle tonalità scure del quadro così come, nell’opera di Böcklin (versione 1880, Basilea), un analogo contrasto mette in rilievo – ma con ben diverso effetto emotivo – la ieratica e arcana figura ritratta in piedi sulla barca. D’altra parte, nella produzione di Nunziante sono svariate le opere (per esempio, qualcuna di quelle della serie Le stanze della musica) nelle quali, in una specie di icona separata, compare l’immagine del pittore al lavoro davanti al suo cavalletto quasi a sottolinearne una sorta di demiurgica centralità, che è anche (forse) una centralità dell’uomo in generale. In Böcklin è assente una simile posizione di privilegio conferita all’uomo, e ancor più è assente in de Chirico il quale, addirittura, si proponeva di seguire Nietzsche nel proposito di “sopprimerlo” trattandolo come una “cosa”: "Sopprimere completamente l’uomo come punto di riferimento … liberarsi … da … l'antropomorfismo. Vedere tutto, persino l’uomo, come una cosa. È il metodo nietzscheano" [testo francese in G. de Chirico, Il meccanismo del pensiero. Critica, polemica, autobiografia 1911-1943, a cura di Maurizio Fagiolo, Einaudi, Torino, 1985, p. 31].
La pittura di Nunziante riesce a conferire valore alle cose appunto perché le illumina con la luce di un bello a cui il pittore è in grado di dare espressione: si pensi alle splendide corolle di rosa, alla magnificenza delle stoffe nella serie di dipinti dedicati ai viaggi di Marco Polo, alla nuvoletta così leggiadra da equivalere a un’opera d’arte e meritare un posto sul cavalletto, alla polifonia dei colori nei quadri intitolati proprio Il canto del colore. Un titolo che fa tornare alla mente una lettera di van Gogh alla sorella in cui il grande pittore, dopo essersi soffermato sulle ricchezze cromatiche della Provenza – da un verde distensivo a un rossiccio dorato e a un blu venati entrambi di mille sfumature diverse – osservava che se c’è molto giallo, il viola “comincia subito a cantare” [cit. in Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse, a cura di M. Goldin, Linea d’ombra, Crocetta del Montello, (TV), 2010, p. 94].
In questo modo è l’arte a conferire un senso alle cose o, meglio ancora, a rendere il reale un qualcosa che ha senso. Nella pittura metafisica di de Chirico, invece, gli oggetti, una volta strappati ai loro contesti abituali e magari mescolati in sconcertanti assemblaggi di entità eterogenee, non vengono illuminati da nessun altro sguardo che dia loro una qualche significazione. Essi restano del tutto muti, anche quando si tratta di oggetti artistici, come teste o busti di statue antiche oppure edifici classici o rinascimentali, i quali dovrebbero esprimere bellezza. Rispetto a de Chirico che parla di “insensata bellezza della materia”, la pittura di Nunziante sembra proclamare che la bellezza è comunque la nostra bellezza, ossia quella che l’uomo, o meglio l’artista, è capace di concepire, accarezzare nel pensiero e alla fine produrre.
Pure nella pittura di Nunziante ci imbattiamo in mescolanze singolari di oggetti i quali, a un primo sguardo, hanno poco o nulla a che fare l’uno con l’altro, ma è nuovamente il pittore a tessere fra loro un legame, e tale legame è costituito ancora dalla bellezza. Prendiamo per esempio la serie di dipinti dedicati al tema del garage dei sogni, e in modo particolare ad uno di essi, del 2009 [pubblicato a p. 59 del catalogo Nunziante. Opere 1995-2010, a cura di Marco Goldin, Electa, Milano, 2010]. In questo garage di fantasia, dalla sontuosa struttura in ironico contrasto con l’insegna Nunziantes’s Dream Garage, l’artista ha stipato, riunendole insieme, le tante cose belle che popolano il suo immaginario: gli alberi, la rosa, le statue, il tempio classico, una reminiscenza dell’isola böckliniana, ciascuna inserita in una sorta di magica bolla trasparente, e ne ha invece estromesso la piccola e prosaica vettura nera. Viene fatto di riandare con il pensiero ad un breve articolo di Giulio Preti risalente alle seconda metà degli anni Sessanta (“Possiamo fare a meno del bello?”). Di fronte alle ‘stranezze’ di certe avanguardie artistiche, legate a una sorta di scissione e financo di contrapposizione fra artisticità e bellezza, come pure di fronte allo sconcerto del pubblico, il filosofo osservava fra il serio e il provocatorio: “mi sembra che oggi sarebbe opportuno tirar di nuovo fuori la bellezza”; anzi, trovare “il coraggio di tornare a parlare di bellezza” [G. Preti, Que serà, serà, il Fiorino, Firenze, 1970, p. 101].
Paolo Parrini, nato nel 1943, insegna Filosofia Teoretica all’Università di Firenze. Ha dedicato i suoi studi prevalentemente ad aspetti storici e teorici del problema della conoscenza, pubblicando numerosi scritti in Italia e all’estero.
Laggiù dove tutto è possibile … davvero!
Un’ampia parte della pittura di Nunziante intende inserirsi, e in modo pienamente consapevole, nella corrente della pittura metafisica. Molti, infatti, sono i suoi punti di contatto con le opere di un certo Böcklin e di de Chirico già a partire dai soggetti prescelti (si pensi, per esempio, ai frequenti riferimenti alla classicità) e dalla ricerca di un linguaggio formale di estrema raffinatezza tecnica, al limite del virtuosismo. Ma la peculiare metafisica che sta dietro ai quadri di Nunziante sembra avvicinarlo più a Böcklin che a de Chirico, e dunque anche (forse) più a Schopenhauer che a Nietzsche. Come Böcklin, Nunziante mira a esprimere un’essenza, ma questa essenza ha caratteri diversi da quella ‘fermata’ nei dipinti dell’artista svizzero. Essa infatti scaturisce da un lavoro di astrazione volutamente assai più accentuato e perseguito attraverso l’impiego di tutti i mezzi della pittura (per esempio, attraverso l’uso della luce o il tentativo, riuscito, di rendere gli oggetti immobili e silenti così da farli divenire enigmatici). In tal modo l’essenza inseguita da Nunziante non è più un qualcosa che già si trovi, schopenhaurianamente, dietro la variegata superficie dei fenomeni, ma è un qualcosa di umanamente vagheggiato e umanamente costruito. Questa essenza, a mio parere, è la bellezza o il Bello (con la “b” maiuscola).
Pur essendo Nunziante un pittore figurativo, le sue opere non ci mettono di fronte a una copia delle apparenze sensibili, e neppure alla copia di un’essenza – bella - che stia sotto queste apparenze. In esse noi avvertiamo piuttosto la volontà dell’artista di creare, o meglio, come già dicevo, di ‘costruire’ la cosa bella attraverso un processo, attivo e in gran parte spontaneo, di immaginazione fantastica e di idealizzazione astraente. Un processo che potrà pure prendere l’avvio da ciò che ci si dà nella realtà sensibile, ma che richiede di non essere vagliato alla luce del concetto di imitazione del bello naturale. Come ha detto un altro pittore metafisico, Giorgio Morandi, “Si può dipingere tutto, basta soltanto riuscire a vederlo”.
Per esempio, nel quadro di Nunziante Laggiù dove tutto è possibile – che per certi aspetti è una ripresa molto personale della böckliniana Isola dei morti – trovo assai significativo che la figura del pittore compaia in primo piano, a indicare il fatto che è lui, l’artista, l‘autore e il vero responsabile delle cose belle che ci stanno di fronte. E si potrà anche notare come tale figura si stagli bianca e luminosa sulle tonalità scure del quadro così come, nell’opera di Böcklin (versione 1880, Basilea), un analogo contrasto mette in rilievo – ma con ben diverso effetto emotivo – la ieratica e arcana figura ritratta in piedi sulla barca. D’altra parte, nella produzione di Nunziante sono svariate le opere (per esempio, qualcuna di quelle della serie Le stanze della musica) nelle quali, in una specie di icona separata, compare l’immagine del pittore al lavoro davanti al suo cavalletto quasi a sottolinearne una sorta di demiurgica centralità, che è anche (forse) una centralità dell’uomo in generale. In Böcklin è assente una simile posizione di privilegio conferita all’uomo, e ancor più è assente in de Chirico il quale, addirittura, si proponeva di seguire Nietzsche nel proposito di “sopprimerlo” trattandolo come una “cosa”: "Sopprimere completamente l’uomo come punto di riferimento … liberarsi … da … l'antropomorfismo. Vedere tutto, persino l’uomo, come una cosa. È il metodo nietzscheano" [testo francese in G. de Chirico, Il meccanismo del pensiero. Critica, polemica, autobiografia 1911-1943, a cura di Maurizio Fagiolo, Einaudi, Torino, 1985, p. 31].
La pittura di Nunziante riesce a conferire valore alle cose appunto perché le illumina con la luce di un bello a cui il pittore è in grado di dare espressione: si pensi alle splendide corolle di rosa, alla magnificenza delle stoffe nella serie di dipinti dedicati ai viaggi di Marco Polo, alla nuvoletta così leggiadra da equivalere a un’opera d’arte e meritare un posto sul cavalletto, alla polifonia dei colori nei quadri intitolati proprio Il canto del colore. Un titolo che fa tornare alla mente una lettera di van Gogh alla sorella in cui il grande pittore, dopo essersi soffermato sulle ricchezze cromatiche della Provenza – da un verde distensivo a un rossiccio dorato e a un blu venati entrambi di mille sfumature diverse – osservava che se c’è molto giallo, il viola “comincia subito a cantare” [cit. in Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse, a cura di M. Goldin, Linea d’ombra, Crocetta del Montello, (TV), 2010, p. 94].
In questo modo è l’arte a conferire un senso alle cose o, meglio ancora, a rendere il reale un qualcosa che ha senso. Nella pittura metafisica di de Chirico, invece, gli oggetti, una volta strappati ai loro contesti abituali e magari mescolati in sconcertanti assemblaggi di entità eterogenee, non vengono illuminati da nessun altro sguardo che dia loro una qualche significazione. Essi restano del tutto muti, anche quando si tratta di oggetti artistici, come teste o busti di statue antiche oppure edifici classici o rinascimentali, i quali dovrebbero esprimere bellezza. Rispetto a de Chirico che parla di “insensata bellezza della materia”, la pittura di Nunziante sembra proclamare che la bellezza è comunque la nostra bellezza, ossia quella che l’uomo, o meglio l’artista, è capace di concepire, accarezzare nel pensiero e alla fine produrre.
Pure nella pittura di Nunziante ci imbattiamo in mescolanze singolari di oggetti i quali, a un primo sguardo, hanno poco o nulla a che fare l’uno con l’altro, ma è nuovamente il pittore a tessere fra loro un legame, e tale legame è costituito ancora dalla bellezza. Prendiamo per esempio la serie di dipinti dedicati al tema del garage dei sogni, e in modo particolare ad uno di essi, del 2009 [pubblicato a p. 59 del catalogo Nunziante. Opere 1995-2010, a cura di Marco Goldin, Electa, Milano, 2010]. In questo garage di fantasia, dalla sontuosa struttura in ironico contrasto con l’insegna Nunziantes’s Dream Garage, l’artista ha stipato, riunendole insieme, le tante cose belle che popolano il suo immaginario: gli alberi, la rosa, le statue, il tempio classico, una reminiscenza dell’isola böckliniana, ciascuna inserita in una sorta di magica bolla trasparente, e ne ha invece estromesso la piccola e prosaica vettura nera. Viene fatto di riandare con il pensiero ad un breve articolo di Giulio Preti risalente alle seconda metà degli anni Sessanta (“Possiamo fare a meno del bello?”). Di fronte alle ‘stranezze’ di certe avanguardie artistiche, legate a una sorta di scissione e financo di contrapposizione fra artisticità e bellezza, come pure di fronte allo sconcerto del pubblico, il filosofo osservava fra il serio e il provocatorio: “mi sembra che oggi sarebbe opportuno tirar di nuovo fuori la bellezza”; anzi, trovare “il coraggio di tornare a parlare di bellezza” [G. Preti, Que serà, serà, il Fiorino, Firenze, 1970, p. 101].
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Sul sito de "La Feltrinelli" c'è già il catalogo inserito: http://www.lafeltrinelli.it/products/9788837085780/Isole_del_pensiero/Faccenda.html
Prezzo di listino:
€ 35,00
Editore Mondadori illustrati - Electa
Collana Cataloghi di mostre
Data uscita05/2011
LinguaItaliano
EAN9788837085780
Prossima uscita
Iniziativa fortemente voluta da Giovanni Faccenda, grande studioso di Arnold Böcklin e Giorgio de Chirico e ora sempre più vicino alla pittura di Antonio Nunziante. Un sogno che si realizza, perché nella mostra che questa pubblicazione accompagna saranno esposte opere molto particolari di Böcklin: si tratta infatti di dipinti realizzati in Italia e tra questi anche l’ultima opera che stava dipingendo pochi giorni prima della morte. Arnold Böcklin è stata una figura rappresentativa della storia dell’arte e non solo in Germania. La sua pittura è mitologica: creature oniriche tra architetture classiche, simbolismi, allegorie e un richiamo spesso ossessivo alla morte. Questa poetica lo avvicina agli altri due artisti presenti in mostra: Giorgio de Chirico, esponente della pittura metafisica, e Antonio Nunziante, tra le cui tematiche assumono sempre maggiore importanza il mito come espressione di classicismo, la Metafisica intesa nel significato aristotelico come custode della bellezza e l’Umanesimo, quale ricerca e indagine profonda sull’uomo. All’interno del volume un contributo di Hans Holenweg, il più noto studioso di Arnold Böcklin, rivela per la prima volta il luogo che il pittore volle rappresentare nel celeberrimo dipinto L’isola dei morti. Quale sia stato il modello per l’isolotto roccioso è infatti da sempre fonte di dibattito fra i critici d’arte.
Prezzo di listino:
€ 35,00
Editore Mondadori illustrati - Electa
Collana Cataloghi di mostre
Data uscita05/2011
LinguaItaliano
EAN9788837085780
Prossima uscita
Iniziativa fortemente voluta da Giovanni Faccenda, grande studioso di Arnold Böcklin e Giorgio de Chirico e ora sempre più vicino alla pittura di Antonio Nunziante. Un sogno che si realizza, perché nella mostra che questa pubblicazione accompagna saranno esposte opere molto particolari di Böcklin: si tratta infatti di dipinti realizzati in Italia e tra questi anche l’ultima opera che stava dipingendo pochi giorni prima della morte. Arnold Böcklin è stata una figura rappresentativa della storia dell’arte e non solo in Germania. La sua pittura è mitologica: creature oniriche tra architetture classiche, simbolismi, allegorie e un richiamo spesso ossessivo alla morte. Questa poetica lo avvicina agli altri due artisti presenti in mostra: Giorgio de Chirico, esponente della pittura metafisica, e Antonio Nunziante, tra le cui tematiche assumono sempre maggiore importanza il mito come espressione di classicismo, la Metafisica intesa nel significato aristotelico come custode della bellezza e l’Umanesimo, quale ricerca e indagine profonda sull’uomo. All’interno del volume un contributo di Hans Holenweg, il più noto studioso di Arnold Böcklin, rivela per la prima volta il luogo che il pittore volle rappresentare nel celeberrimo dipinto L’isola dei morti. Quale sia stato il modello per l’isolotto roccioso è infatti da sempre fonte di dibattito fra i critici d’arte.
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Davvero un bell'articolo questa recensione del Parrini, e molto interessante il confronto sulla bellezza.
"Rispetto a de Chirico che parla di “insensata bellezza della materia”, la pittura di Nunziante sembra proclamare che la bellezza è comunque la nostra bellezza, ossia quella che l’uomo, o meglio l’artista, è capace di concepire, accarezzare nel pensiero e alla fine produrre.
Pure nella pittura di Nunziante ci imbattiamo in mescolanze singolari di oggetti i quali, a un primo sguardo, hanno poco o nulla a che fare l’uno con l’altro, ma è nuovamente il pittore a tessere fra loro un legame, e tale legame è costituito ancora dalla bellezza."
"Rispetto a de Chirico che parla di “insensata bellezza della materia”, la pittura di Nunziante sembra proclamare che la bellezza è comunque la nostra bellezza, ossia quella che l’uomo, o meglio l’artista, è capace di concepire, accarezzare nel pensiero e alla fine produrre.
Pure nella pittura di Nunziante ci imbattiamo in mescolanze singolari di oggetti i quali, a un primo sguardo, hanno poco o nulla a che fare l’uno con l’altro, ma è nuovamente il pittore a tessere fra loro un legame, e tale legame è costituito ancora dalla bellezza."
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Trovata anche la copertina... Diversa da quella che avevano fornito da Giaveno...
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Spero che il testo sia in vendita quando saremo presenti a Fiesole.
In ogni caso credo di sapere la risposta a questa domanda:
All’interno del volume un contributo di Hans Holenweg, il più noto studioso di Arnold Böcklin, rivela per la prima volta il luogo che il pittore volle rappresentare nel celeberrimo dipinto L’isola dei morti. Quale sia stato il modello per l’isolotto roccioso è infatti da sempre fonte di dibattito fra i critici d’arte.
La risposta è il cimitero degli inglesi a Firenze.
Il Cimitero degli Inglesi svetta nel traffico di Piazzale Donatello ed è il simbolo di un '800 anticonformista. Ha ispirato l'Isola dei morti di Bocklin, l'ossessione di Freud, Lenin e Hitler. E' qui che sono sepolti artisti e filosofi, ma anche schiavi e domestici. Molti intellettuali che qui riposano lottarono per abolire la schiavitù.
È il Cimitero degli Inglesi ad aver ispirato L'Isola dei Morti, il celeberrimo dipinto di Arnold Bocklin. Tra il 1180 e il 1886, il pittore svizzero - che vi ha sepolto la figlioletta di appena 6 mesi - è riuscito a farne ben 5 copie. Il capolavoro romantico è stato poi ripreso da artisti come Dalì, De Chirico, Rachmaninov e, più recentemente, anche da H. R. Giger, l'autore delle scenografie di Alien. Il quadro era l'ossesione di Freud, Lenin e Adolf Hitler, che arrivò a comprarne la terza copia.
La ragione è da ricercarsi con probabilità nella sua possente forza onirica. Quella che continua a sprigionare la montagnola svettante in mezzo al traffico di Piazzale Donatello.
In ogni caso credo di sapere la risposta a questa domanda:
All’interno del volume un contributo di Hans Holenweg, il più noto studioso di Arnold Böcklin, rivela per la prima volta il luogo che il pittore volle rappresentare nel celeberrimo dipinto L’isola dei morti. Quale sia stato il modello per l’isolotto roccioso è infatti da sempre fonte di dibattito fra i critici d’arte.
La risposta è il cimitero degli inglesi a Firenze.
Il Cimitero degli Inglesi svetta nel traffico di Piazzale Donatello ed è il simbolo di un '800 anticonformista. Ha ispirato l'Isola dei morti di Bocklin, l'ossessione di Freud, Lenin e Hitler. E' qui che sono sepolti artisti e filosofi, ma anche schiavi e domestici. Molti intellettuali che qui riposano lottarono per abolire la schiavitù.
È il Cimitero degli Inglesi ad aver ispirato L'Isola dei Morti, il celeberrimo dipinto di Arnold Bocklin. Tra il 1180 e il 1886, il pittore svizzero - che vi ha sepolto la figlioletta di appena 6 mesi - è riuscito a farne ben 5 copie. Il capolavoro romantico è stato poi ripreso da artisti come Dalì, De Chirico, Rachmaninov e, più recentemente, anche da H. R. Giger, l'autore delle scenografie di Alien. Il quadro era l'ossesione di Freud, Lenin e Adolf Hitler, che arrivò a comprarne la terza copia.
La ragione è da ricercarsi con probabilità nella sua possente forza onirica. Quella che continua a sprigionare la montagnola svettante in mezzo al traffico di Piazzale Donatello.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Faccenda durante uno speciale disse che c'erano altri studi e potrebbero rivoluzionare quello che si pensava finora... Sarebbe davvero CLAMOROSO se durante l'inaugurazione svelasse il risultato degli studi ai giornalisti presenti...Stefano ha scritto:La risposta è il cimitero degli inglesi a Firenze.
Una cosa di cui forse non abbiamo mai parlato è che la mostra sarà a pagamento:
Böcklin | de Chirico | Nunziante - Isole del pensiero
PALAZZO COMUNALE - Piazza Mino Da Fiesole 26 (50014)
biglietti: interi 5 euro, ridotti: 3 euro;
ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro.
Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole.
vernissage: 16 aprile 2011.
catalogo: a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini
editore: ELECTA
ufficio stampa: ELECTA, STUDIO ESSECI
curatori: Giovanni Faccenda
autori: Arnold Böcklin, Giorgio De Chirico, Antonio Nunziante
genere: arte contemporanea, collettiva
--------------------------------------------------------------------------------
Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell'Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Passando per de Chirico, qui assunto come esempio, alto e rarefatto, dell'enorme influenza che l'opera di Arnold Böcklin riverberò su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti.
orario: 10 - 19 tutti i giorni
(possono variare, verificare sempre via telefono)
Böcklin | de Chirico | Nunziante - Isole del pensiero su Exibart
Böcklin | de Chirico | Nunziante - Isole del pensiero su Exibart
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=104304
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=104304
in rete
http://www.eventiesagre.it/Eventi_Mostre/21048450_Isole+Del+Pensiero.html
http://www.wikio.it/cultura/arti_visive/arnold_bocklin
http://www.toscanaetirreno.com/musei/mostre.php
http://www.teknemedia.net/archivi/2011/4/16/mostra/43357.html
http://www.roymagazine.it/time/display.php?ID=607
http://www.inyourlife.it/vacanze/eventi/arte_e_musica/toscana/firenze/evento_e8614/index.php
http://www.italia-eventi.com/2011/02/isole-del-pensiero-bocklin-de-chirico-e.html
http://azezzo.eu/index.php?q=node/12406
http://www.pitturaedintorni.it/vernicefresca_art29.htm
http://notizie.tiscali.it/articoli/collaboratori/garzonio/11/04/mostra-fiesole-123.html
http://www.arte.go.it/eventi/2011/e_0748.htm
http://www.linkarte.it/news/news.asp?ID=5029
http://www.intoscana.it/intoscana2/opencms/intoscana/sito-intoscana/Contenuti_intoscana/Canali/Arte-e-Cultura/visualizza_asset.html?id=1086158
http://www.turismo.intoscana.it/intoscana2/export/TurismoRT/sito-TurismoRT/Contenuti/Attivita/visualizza_asset.html_1616981576.html
http://www.wikio.it/cultura/arti_visive/arnold_bocklin
http://www.toscanaetirreno.com/musei/mostre.php
http://www.teknemedia.net/archivi/2011/4/16/mostra/43357.html
http://www.roymagazine.it/time/display.php?ID=607
http://www.inyourlife.it/vacanze/eventi/arte_e_musica/toscana/firenze/evento_e8614/index.php
http://www.italia-eventi.com/2011/02/isole-del-pensiero-bocklin-de-chirico-e.html
http://azezzo.eu/index.php?q=node/12406
http://www.pitturaedintorni.it/vernicefresca_art29.htm
http://notizie.tiscali.it/articoli/collaboratori/garzonio/11/04/mostra-fiesole-123.html
http://www.arte.go.it/eventi/2011/e_0748.htm
http://www.linkarte.it/news/news.asp?ID=5029
http://www.intoscana.it/intoscana2/opencms/intoscana/sito-intoscana/Contenuti_intoscana/Canali/Arte-e-Cultura/visualizza_asset.html?id=1086158
http://www.turismo.intoscana.it/intoscana2/export/TurismoRT/sito-TurismoRT/Contenuti/Attivita/visualizza_asset.html_1616981576.html
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
http://www.daringtodo.com/lang/it/2011/04/08/fiesole-in-mostra-a-palazzo-comunale-bocklin-de-chirico-e-nunziante/
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Elenco di 9 delle 15 opere che dovrebbero essere presenti a Fiesole:
100x150
100x120
100x100
100x50
80x60
50x60
30x40
30x40
Mistero al crepuscolo, l'ultima arrivata, misura sconosciuta
100x150
100x120
100x100
100x50
80x60
50x60
30x40
30x40
Mistero al crepuscolo, l'ultima arrivata, misura sconosciuta
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Ecco l'invito per la Mostra di Fiesole:
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Ecco un articolo tratto da Corriere della Sera:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2011/14-aprile-2011/isola-morti-castello-ischia-190438012306.shtml
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2011/14-aprile-2011/isola-morti-castello-ischia-190438012306.shtml
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Anche in questo articolo si parla di questa quinta opera di Bocklin oltre alle 4 già note.
Una versione dell'isola.......
Una versione dell'isola.......
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Non illudiamoci ragazzi, non è così semplice muovere una delle versioni dell' isola dai musei internazionali in cui sono esposte, di sicuro non è una cosa che si decide da un giorno all'altro...
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Per tutti quelli che oggi non saranno a Fiesole ho trovato un paio di Opere inedite:
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Davvero belle, chi lo sa se solo opere ad olio,
Perché so che ci sono anche 2 tempere
Perché so che ci sono anche 2 tempere
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
quella con la nuova isola è meravigliosa.
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
alla fine di tutto poi la famosa isola di bocklin era in mostra oppure no?
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
samuele ha scritto:alla fine di tutto poi la famosa isola di bocklin era in mostra oppure no?
mah io ne dubito.
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Su "La Repubblica" c'è scritto che potrebbe arrivare tra un paio di settimane, ma ne dubito anch'io!
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Lucamenes ha scritto:Su "La Repubblica" c'è scritto che potrebbe arrivare tra un paio di settimane, ma ne dubito anch'io!
Non sarebbe male se arrivasse davvero..
Staremo a vedere..
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
samuele ha scritto:Lucamenes ha scritto:Su "La Repubblica" c'è scritto che potrebbe arrivare tra un paio di settimane, ma ne dubito anch'io!
Non sarebbe male se arrivasse davvero..
Staremo a vedere..
Non arriverà mai. Il notaio ve lo conferma.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Per chi volesse fare un giro alla Mostra ho chiamato la biglietteria per sapere gli orari per i prossimi giorni festivi:
APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 10 ALLE 19!!
In qualsiasi giorno andiate da qui alla chiusura del 19 Giugno sarà SEMPRE aperto...!
Incredibile!!
APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 10 ALLE 19!!
In qualsiasi giorno andiate da qui alla chiusura del 19 Giugno sarà SEMPRE aperto...!
Incredibile!!
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