FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
+12
Stefania
pennati andrea
Nicola
Giovanni
Boy
Rebecca
Federico
Rienzo
Stefano
axis
Giuseppe77
Lucamenes
16 partecipanti
Pagina 4 di 6
Pagina 4 di 6 • 1, 2, 3, 4, 5, 6
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Davvero profonda la trasformazione della pittura degli ultimi mesi del caro maestro.
Entusiasmante la sua capacità di trasformare la sua pittura con nuovi soggetti e tecniche.
L'opera è materica al punto tale da intravvedere le paste nelle nuvole.
Con una tale risoluzione le cromie e i particolari si vedono talmente bene che è come stare davanti all'opera dal vivo....
Entusiasmante la sua capacità di trasformare la sua pittura con nuovi soggetti e tecniche.
L'opera è materica al punto tale da intravvedere le paste nelle nuvole.
Con una tale risoluzione le cromie e i particolari si vedono talmente bene che è come stare davanti all'opera dal vivo....
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Che opere meravigliose, per questa mostra sto facendo il conto alla rovescia....
un grazie enorme al Professor Faccenda per tutto quello che sta facendo per noi !!!!
un grazie enorme al Professor Faccenda per tutto quello che sta facendo per noi !!!!
Boy- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 10.06.10
ALTRE ANTEPRIME!!
Dall'album del sito ufficiale altre anteprime per la mostra di Fiesole:
2010 Attesa 50x100 Olio su tela
2010 Prometeo 60x70 Olio su tela
2010 Verità celata 60x70 Olio su tela
2010 Attesa 50x100 Olio su tela
2010 Prometeo 60x70 Olio su tela
2010 Verità celata 60x70 Olio su tela
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Aggiorno l'elenco delle opere che dovrebbero essere presenti a Fiesole, le quali diventano 11:
100x150
100x120
100x100
100x50
80x60
50x60
30x40
30x40
2010 Attesa 50x100 Olio su tela
2010 Prometeo 60x70 Olio su tela
2010 Verità celata 60x70 Olio su tela
Abbiamo due formati rarissimi i 60 x 70.
100x150
100x120
100x100
100x50
80x60
50x60
30x40
30x40
2010 Attesa 50x100 Olio su tela
2010 Prometeo 60x70 Olio su tela
2010 Verità celata 60x70 Olio su tela
Abbiamo due formati rarissimi i 60 x 70.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Un pò di articoli sulla Mostra
Comunicato stampa della mostra già super-diffuso, appare già su molti siti tra cui: CremonaOnLine, InToscana.it, ArsValue, VirgilioFiesole...:
http://www.cremonaonline.it/eventi-e-spettacoli/mostre/nunziante-a-fiesole-tra-bocklin-e-de-chirico-1.85874
http://www.intoscana.it/intoscana2/opencms/intoscana/sito-intoscana/Contenuti_intoscana/Canali/Arte-e-Cultura/visualizza_asset.html?id=1086158
http://www.arsvalue.com/webapp/ars_eventi/dettaglio.aspx?i=7686&evn=12922351
http://fiesole.virgilio.it/notizielocali/Bocklin-De-Chirico-Nunziante-in-mostra-a-Fiesole-28474196.html
Nunziante a Fiesole, tra Bocklin e De Chirico
Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell'Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Passando per de Chirico, qui assunto come esempio, alto e rarefatto, dell'enorme influenza che l'opera di Arnold Böcklin riverberò su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti. "Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante", afferma Giovanni Faccenda che della mostra è il curatore, cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna. Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra modernità e contemporaneità. Una linea, cui è estraneo qualsiasi concetto di "discepolato" e nella quale emergono senz'altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica.»
Di Arnold Böcklin saranno presenti quattro opere: Villa am Meer - Villa sul mare (1892-93), Flötender Pan - Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle - La cappella, 1898, e l'ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen - Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero, poco prima di morire, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nella inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Un'opera di cui permangono 4 delle 5 versioni dipinte dall'autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate "inamovibili" dai musei che ne sono i fortunati possessori.
L'isola dei morti divenne prestissimo un'opera feticcio. Hitler - che acquisto la terza versione - non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d'Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di questa isola popolata da tenebrosi cipressi. Quanto grande sia il debito nei confronti di Böcklin maturato da vari protagonisti del Novecento, lo testimonia, in Italia, soprattutto de Chirico, e non soltanto nei due periodi che sappiamo informati ad un eloquente stile böckliniano. Del primo, tra il 1909 e il 1910, la mostra propone forse il massimo capolavoro, La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi, del 1910, appunto. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l'inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com'è testimoniato in mostra dal Castello di Rapallo (1947-48), Cavaliere con cane (1948), Vita silente con marina (1950), I romani in Britannia (1953). Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico.
Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, Accadde un mattino, Attesa, Il volo di Pindaro, L'alba vinceva l'ora mattutina. E, naturalmente, le versioni - personalissime - di Prometeo e de La partenza degli Argonauti: «isole del pensiero», anch'esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell'itinerario metafisico di Böcklin, prima, e poi di de Chirico.
Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante. Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato, 16 aprile - 19 giugno 2011. Orario: 10 - 19 tutti i giorni. Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro. Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole. Catalogo: Electa, a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini. Info: tel. 055 5961293 infomusei@comune.fiesole.fi.it www.museidifiesole.it
http://www.cremonaonline.it/eventi-e-spettacoli/mostre/nunziante-a-fiesole-tra-bocklin-e-de-chirico-1.85874
http://www.intoscana.it/intoscana2/opencms/intoscana/sito-intoscana/Contenuti_intoscana/Canali/Arte-e-Cultura/visualizza_asset.html?id=1086158
http://www.arsvalue.com/webapp/ars_eventi/dettaglio.aspx?i=7686&evn=12922351
http://fiesole.virgilio.it/notizielocali/Bocklin-De-Chirico-Nunziante-in-mostra-a-Fiesole-28474196.html
Nunziante a Fiesole, tra Bocklin e De Chirico
Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell'Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Passando per de Chirico, qui assunto come esempio, alto e rarefatto, dell'enorme influenza che l'opera di Arnold Böcklin riverberò su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti. "Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante", afferma Giovanni Faccenda che della mostra è il curatore, cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna. Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra modernità e contemporaneità. Una linea, cui è estraneo qualsiasi concetto di "discepolato" e nella quale emergono senz'altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica.»
Di Arnold Böcklin saranno presenti quattro opere: Villa am Meer - Villa sul mare (1892-93), Flötender Pan - Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle - La cappella, 1898, e l'ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen - Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero, poco prima di morire, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nella inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Un'opera di cui permangono 4 delle 5 versioni dipinte dall'autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate "inamovibili" dai musei che ne sono i fortunati possessori.
L'isola dei morti divenne prestissimo un'opera feticcio. Hitler - che acquisto la terza versione - non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d'Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di questa isola popolata da tenebrosi cipressi. Quanto grande sia il debito nei confronti di Böcklin maturato da vari protagonisti del Novecento, lo testimonia, in Italia, soprattutto de Chirico, e non soltanto nei due periodi che sappiamo informati ad un eloquente stile böckliniano. Del primo, tra il 1909 e il 1910, la mostra propone forse il massimo capolavoro, La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi, del 1910, appunto. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l'inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com'è testimoniato in mostra dal Castello di Rapallo (1947-48), Cavaliere con cane (1948), Vita silente con marina (1950), I romani in Britannia (1953). Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico.
Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, Accadde un mattino, Attesa, Il volo di Pindaro, L'alba vinceva l'ora mattutina. E, naturalmente, le versioni - personalissime - di Prometeo e de La partenza degli Argonauti: «isole del pensiero», anch'esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell'itinerario metafisico di Böcklin, prima, e poi di de Chirico.
Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante. Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato, 16 aprile - 19 giugno 2011. Orario: 10 - 19 tutti i giorni. Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro. Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole. Catalogo: Electa, a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini. Info: tel. 055 5961293 infomusei@comune.fiesole.fi.it www.museidifiesole.it
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Grazie delle news Luca, sto cercando le opere di Bocklin e De Chirico ma non sono facili da rintracciare.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Ecco due delle 4 opere di Bocklin che dovremmo vedere a Fiesole.
La cappella
Pan fra i bambini in girotondo
Se qualcuno trova le altre le inserisca pure.
La cappella
Pan fra i bambini in girotondo
Se qualcuno trova le altre le inserisca pure.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
3 delle Opere che vedremo a Fiesole sono (quasi) sicuramente queste:
Arnold Böcklin: Die Kapelle – La cappella 1898 Olio su cartone, cm 46,5x36,5.
Arnold Böcklin: Flötender Pan – Pan che suona lo zufolo 1897 Olio su tela, cm 60x50
Pan im Kinderreigen – Pan fra i bambini in girotondo
Arnold Böcklin: Die Kapelle – La cappella 1898 Olio su cartone, cm 46,5x36,5.
Arnold Böcklin: Flötender Pan – Pan che suona lo zufolo 1897 Olio su tela, cm 60x50
Pan im Kinderreigen – Pan fra i bambini in girotondo
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Quelle di De Chirico dovrebbero essere queste:
La passeggiata, Il tempio di Apollo a Delfi, 1909-1910, Olio su tela, cm 68x50 Raccolta privata, Firenze.
Castello di Rapallo 1947-48 Olio su tela, cm 39,5x59.
1948 Cavaliere con cane
La passeggiata, Il tempio di Apollo a Delfi, 1909-1910, Olio su tela, cm 68x50 Raccolta privata, Firenze.
Castello di Rapallo 1947-48 Olio su tela, cm 39,5x59.
1948 Cavaliere con cane
TESTO DI CRISTINA ACIDINI
In attesa della mostra e in attesa del catalogo che accompagnerà l'esposizione ecco in ANTEPRIMA il testo che Cristina Acidini (attuale soprintendente per il Polo Museale di Firenze) dedica a Nunziante:
Nunziante
di Cristina Acidini
Mi avevano incuriosito, non lo nascondo, certi aspetti del lavoro di Antonio Nunziante dedicato al Caravaggio nella recentissima mostra di Castel Sismondo a Rimini: la concentrazione su un solo dipinto del maestro lombardo, il San Francesco che riceve le stimmate del Wadsworth Atheneum di Hartford, Connecticut; il rapporto complesso tra l’artista e il capolavoro ispiratore, fatto di brani di copia «fedele» - che fedele poi non è - ma anche e soprattutto di estrazioni, reinvenzioni, alterazioni, esaltazioni in un instancabile esercizio combinatorio dentro e fuori dal quadro, smontando e rimontando, ingrandendo e trasformando i protagonisti e i connotati ambientali della lirica estasi notturna. Al virtuosismo che il Caravaggio aveva mutuato dal grande Raffaello, di convocare in uno stesso quadro tre fonti di luce- naturale (il riflesso lunare), artificiale (la fiamma), soprannaturale (il chiarore eburneo della figura angelica) - Nunziante ne aggiungeva del suo nelle tante varianti, ora inventando una stella cadente ad animare l’oscurità indistinta del cielo, ora suscitando un riflesso sanguigno di tramonto in alto a destra, a far da fondale a un albero di cui sorprende lo sviluppo scheletrico e gesticolante. Un avvicinamento, quello di Nunziante al Caravaggio, colmo di trepida intelligenza e di rispettosa inventiva: eppure anche sottilmente animoso, nel ripercorrere il medesimo soggetto attraverso il filtro della propria espressività e della propria tecnica, vale a dire senza rinunciare al disegno (e quindi in questo prendendo le distanze dal modello secentesco) e anzi rivelando di tela in tela la sua sapienza grafica, base della pittura tornita e cerebrale che gli conosciamo.
Con tanto maggior aspettativa ho accolto la notizia di questa mostra fiesolana, in cui Nunziante fa sua l’ulteriore sfida di esporre accanto a due sommi artisti, che a modo loro hanno segnato la pittura dell’Ottocento e del Novecento: Arnold Böcklin e Giorgio de Chirico, l’uno visionario nume tutelare di Fiesole, l’altro padre della Metafisica (che proprio a Firenze fu da lui concepita e generata un secolo fa), entrambi predecessori ideali di Nunziante che ha inteso, grazie al raffinato progetto espositivo di Giovanni Faccenda, importarne il magistero all’interno del proprio universo artistico e lì svilupparlo e continuarlo in una sorta di coltura in serra di un’essenza esotica ma adattabile.
Che l’arte dei nostri predecessori sprigioni la sua potenza ispiratrice nelle creazioni degli artisti d’oggi, è per me convinzione salda e consolatrice. Se così non fosse, troverei meno senso nell’aprire le porte dei musei, nell’organizzare le mostre, nel moltiplicare gli studi e le pubblicazioni: poiché la conoscenza, l’ammirazione, la stessa salvaguardia del retaggio del passato non sono fini a se stesse, bensì traggono la motivazione più alta e nobile dalla pur fragile promessa di futuro che esse in tal modo racchiudono e proteggono, come si racchiude e si protegge nel cavo della mano la fiammella d’una candela quando il vento notturno cerca brutalmente di spengerla. I quadri che Nunziante ha dipinto ripensando a Böcklin e rielaborandolo nei codici figurativi della metafisica dechirichiana sono rassicuranti in questo senso: quel messaggio colto ed arcano non si è perduto, ma, sussurrato da una voce diversa, sopravvive manifestandosi in stupefacenti metamorfosi.
Della sua pittura più nota, Nunziante serba il talento per gli interni nitidamente stereometrici, profilati di luci e ispessiti di ombre, dove ogni oggetto - un panno, un libro, una conchiglia, un quadro impacchettato visto da tergo - spande lente risonanze simboliche paragonabili ai silenziosi cerchi suscitati nell’acqua da un sasso. Qui la sua pittura esatta coniuga la Metafisica con l’Iperrealismo, caricandosi dell’antico potenziale illusionistico del trompe-l’oeil.
Al tempo stesso, nelle vedute di mari e campagne s’addensa ora una pittura sfrangiata, corrusca, terrosa nei paesaggi e torbida nelle nubi, con sbattimenti di luce che s’illividiscono o si affocano: una pittura in cui le memorie del Seicento, caravaggesco ma non soltanto, impreziosiscono le inquadrature oniriche con impasti cremosi e fili scintillanti.
In queste stanze e cieli in ingannevole rapporto, abitati da ombre, sono evocati talora i personaggi dei miti greco-romani, ripensati e riscritti per immagini. Certo, il loro ritorno – l’ennesimo – è investito da un ulteriore arricchimento simbolico per il solo fatto di transitare dal pennello di Nunziante, uomo del XX e del XXI secolo. Come nella novella paradossale dedicata da Jorge Luis Borges a Pierre Menard autore del Chisciotte (1939), dove lo scrittore immaginario si sobbarca l’impresa di riscrivere parola per parola il capolavoro di Cervantes diventandone lui l’autore, anche l’adesione letterale a un testo preesistente comporta un suo ispessimento concettuale, grazie allo stratificarsi dei secoli e degli eventi intercorsi tra l’originale e la riscrittura. «Il testo di Cervantes e quello di Menard sono verbalmente identici, ma il secondo è quasi infinitamente più ricco. (Più ambiguo diranno i suoi detrattori; ma l’ambiguità è una ricchezza)».
In questi ultimi quadri di Nunziante, al repertorio iconografico ereditato dall’Antico si coniuga un nuovo elemento mitologico, un’icona che vi si aggiunge con potenza e con dignità: l’Isola, estratta dal capolavoro di Böcklin e, con la consueta attitudine combinatoria, rimodellata, ridotta, rinnovata, svuotata, diversamente riempita dal nostro pittore. Restano i muri e le rocce, le acque e talora gli alberi. Eppure l’Isola si sta chiudendo in se stessa, si contrae in torre semidiruta, può perfino diventare minuscola in mano a Odisseo, pegno di nostalgia insulare, souvenir d’Itaca dolce e doloroso.
Una lunga feritoia fa filtrare luci impossibili nell’Isola-torre. L’acqua non la circonda lacustre o fluviale ma invece, sorgiva, scaturisce dal suo interno per spandersi sui gradini trasformati in cascatelle allagando gli interni vuoti, tracimando su piattaforme, inondando baie e scogliere. Gallerie d’alberi in prospettiva, all’interno dell’Isola-torre, invitano a passeggiate da brivido. Tutta l’impeccabile tecnica di Nunziante (è lui stesso che vediamo al lavoro, accovacciato su uno scoglio?) è messa al servizio di questi pensieri, pronti a sciogliersi in visioni, a evaporare in sogni, aggrumandosi e scomponendosi come nuvole in movimento, eppure bloccati nell’implacabile lucidità di una pittura che non lascia niente al caso.
Si può star certi che amicizie artistiche unilaterali e postume di questa portata apriranno altre strade, e che Nunziante le vorrà percorrere rinnovandosi ancora. Sarà un percorso di qualità e di fascino, che andrà ad arricchire la complessità dell’arte del terzo millennio.
Cristina Acidini
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e, ad interim, dell’Opificio delle Pietre Dure
http://it.wikipedia.org/wiki/Cristina_Acidini
Nunziante
di Cristina Acidini
Mi avevano incuriosito, non lo nascondo, certi aspetti del lavoro di Antonio Nunziante dedicato al Caravaggio nella recentissima mostra di Castel Sismondo a Rimini: la concentrazione su un solo dipinto del maestro lombardo, il San Francesco che riceve le stimmate del Wadsworth Atheneum di Hartford, Connecticut; il rapporto complesso tra l’artista e il capolavoro ispiratore, fatto di brani di copia «fedele» - che fedele poi non è - ma anche e soprattutto di estrazioni, reinvenzioni, alterazioni, esaltazioni in un instancabile esercizio combinatorio dentro e fuori dal quadro, smontando e rimontando, ingrandendo e trasformando i protagonisti e i connotati ambientali della lirica estasi notturna. Al virtuosismo che il Caravaggio aveva mutuato dal grande Raffaello, di convocare in uno stesso quadro tre fonti di luce- naturale (il riflesso lunare), artificiale (la fiamma), soprannaturale (il chiarore eburneo della figura angelica) - Nunziante ne aggiungeva del suo nelle tante varianti, ora inventando una stella cadente ad animare l’oscurità indistinta del cielo, ora suscitando un riflesso sanguigno di tramonto in alto a destra, a far da fondale a un albero di cui sorprende lo sviluppo scheletrico e gesticolante. Un avvicinamento, quello di Nunziante al Caravaggio, colmo di trepida intelligenza e di rispettosa inventiva: eppure anche sottilmente animoso, nel ripercorrere il medesimo soggetto attraverso il filtro della propria espressività e della propria tecnica, vale a dire senza rinunciare al disegno (e quindi in questo prendendo le distanze dal modello secentesco) e anzi rivelando di tela in tela la sua sapienza grafica, base della pittura tornita e cerebrale che gli conosciamo.
Con tanto maggior aspettativa ho accolto la notizia di questa mostra fiesolana, in cui Nunziante fa sua l’ulteriore sfida di esporre accanto a due sommi artisti, che a modo loro hanno segnato la pittura dell’Ottocento e del Novecento: Arnold Böcklin e Giorgio de Chirico, l’uno visionario nume tutelare di Fiesole, l’altro padre della Metafisica (che proprio a Firenze fu da lui concepita e generata un secolo fa), entrambi predecessori ideali di Nunziante che ha inteso, grazie al raffinato progetto espositivo di Giovanni Faccenda, importarne il magistero all’interno del proprio universo artistico e lì svilupparlo e continuarlo in una sorta di coltura in serra di un’essenza esotica ma adattabile.
Che l’arte dei nostri predecessori sprigioni la sua potenza ispiratrice nelle creazioni degli artisti d’oggi, è per me convinzione salda e consolatrice. Se così non fosse, troverei meno senso nell’aprire le porte dei musei, nell’organizzare le mostre, nel moltiplicare gli studi e le pubblicazioni: poiché la conoscenza, l’ammirazione, la stessa salvaguardia del retaggio del passato non sono fini a se stesse, bensì traggono la motivazione più alta e nobile dalla pur fragile promessa di futuro che esse in tal modo racchiudono e proteggono, come si racchiude e si protegge nel cavo della mano la fiammella d’una candela quando il vento notturno cerca brutalmente di spengerla. I quadri che Nunziante ha dipinto ripensando a Böcklin e rielaborandolo nei codici figurativi della metafisica dechirichiana sono rassicuranti in questo senso: quel messaggio colto ed arcano non si è perduto, ma, sussurrato da una voce diversa, sopravvive manifestandosi in stupefacenti metamorfosi.
Della sua pittura più nota, Nunziante serba il talento per gli interni nitidamente stereometrici, profilati di luci e ispessiti di ombre, dove ogni oggetto - un panno, un libro, una conchiglia, un quadro impacchettato visto da tergo - spande lente risonanze simboliche paragonabili ai silenziosi cerchi suscitati nell’acqua da un sasso. Qui la sua pittura esatta coniuga la Metafisica con l’Iperrealismo, caricandosi dell’antico potenziale illusionistico del trompe-l’oeil.
Al tempo stesso, nelle vedute di mari e campagne s’addensa ora una pittura sfrangiata, corrusca, terrosa nei paesaggi e torbida nelle nubi, con sbattimenti di luce che s’illividiscono o si affocano: una pittura in cui le memorie del Seicento, caravaggesco ma non soltanto, impreziosiscono le inquadrature oniriche con impasti cremosi e fili scintillanti.
In queste stanze e cieli in ingannevole rapporto, abitati da ombre, sono evocati talora i personaggi dei miti greco-romani, ripensati e riscritti per immagini. Certo, il loro ritorno – l’ennesimo – è investito da un ulteriore arricchimento simbolico per il solo fatto di transitare dal pennello di Nunziante, uomo del XX e del XXI secolo. Come nella novella paradossale dedicata da Jorge Luis Borges a Pierre Menard autore del Chisciotte (1939), dove lo scrittore immaginario si sobbarca l’impresa di riscrivere parola per parola il capolavoro di Cervantes diventandone lui l’autore, anche l’adesione letterale a un testo preesistente comporta un suo ispessimento concettuale, grazie allo stratificarsi dei secoli e degli eventi intercorsi tra l’originale e la riscrittura. «Il testo di Cervantes e quello di Menard sono verbalmente identici, ma il secondo è quasi infinitamente più ricco. (Più ambiguo diranno i suoi detrattori; ma l’ambiguità è una ricchezza)».
In questi ultimi quadri di Nunziante, al repertorio iconografico ereditato dall’Antico si coniuga un nuovo elemento mitologico, un’icona che vi si aggiunge con potenza e con dignità: l’Isola, estratta dal capolavoro di Böcklin e, con la consueta attitudine combinatoria, rimodellata, ridotta, rinnovata, svuotata, diversamente riempita dal nostro pittore. Restano i muri e le rocce, le acque e talora gli alberi. Eppure l’Isola si sta chiudendo in se stessa, si contrae in torre semidiruta, può perfino diventare minuscola in mano a Odisseo, pegno di nostalgia insulare, souvenir d’Itaca dolce e doloroso.
Una lunga feritoia fa filtrare luci impossibili nell’Isola-torre. L’acqua non la circonda lacustre o fluviale ma invece, sorgiva, scaturisce dal suo interno per spandersi sui gradini trasformati in cascatelle allagando gli interni vuoti, tracimando su piattaforme, inondando baie e scogliere. Gallerie d’alberi in prospettiva, all’interno dell’Isola-torre, invitano a passeggiate da brivido. Tutta l’impeccabile tecnica di Nunziante (è lui stesso che vediamo al lavoro, accovacciato su uno scoglio?) è messa al servizio di questi pensieri, pronti a sciogliersi in visioni, a evaporare in sogni, aggrumandosi e scomponendosi come nuvole in movimento, eppure bloccati nell’implacabile lucidità di una pittura che non lascia niente al caso.
Si può star certi che amicizie artistiche unilaterali e postume di questa portata apriranno altre strade, e che Nunziante le vorrà percorrere rinnovandosi ancora. Sarà un percorso di qualità e di fascino, che andrà ad arricchire la complessità dell’arte del terzo millennio.
Cristina Acidini
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e, ad interim, dell’Opificio delle Pietre Dure
http://it.wikipedia.org/wiki/Cristina_Acidini
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Bello questo commento della Acidini:
In questi ultimi quadri di Nunziante, al repertorio iconografico ereditato dall’Antico si coniuga un nuovo elemento mitologico, un’icona che vi si aggiunge con potenza e con dignità: l’Isola, estratta dal capolavoro di Böcklin e, con la consueta attitudine combinatoria, rimodellata, ridotta, rinnovata, svuotata, diversamente riempita dal nostro pittore. Restano i muri e le rocce, le acque e talora gli alberi. Eppure l’Isola si sta chiudendo in se stessa, si contrae in torre semidiruta, può perfino diventare minuscola in mano a Odisseo, pegno di nostalgia insulare, souvenir d’Itaca dolce e doloroso.
Una lunga feritoia fa filtrare luci impossibili nell’Isola-torre. L’acqua non la circonda lacustre o fluviale ma invece, sorgiva, scaturisce dal suo interno per spandersi sui gradini trasformati in cascatelle allagando gli interni vuoti, tracimando su piattaforme, inondando baie e scogliere. Gallerie d’alberi in prospettiva, all’interno dell’Isola-torre, invitano a passeggiate da brivido.
Ma la cosa che più mi ha colpito è la definizione della nuova isola: l’Isola-torre
100x100
Gallerie d’alberi in prospettiva, all’interno dell’Isola-torre, invitano a passeggiate da brivido.
In questi ultimi quadri di Nunziante, al repertorio iconografico ereditato dall’Antico si coniuga un nuovo elemento mitologico, un’icona che vi si aggiunge con potenza e con dignità: l’Isola, estratta dal capolavoro di Böcklin e, con la consueta attitudine combinatoria, rimodellata, ridotta, rinnovata, svuotata, diversamente riempita dal nostro pittore. Restano i muri e le rocce, le acque e talora gli alberi. Eppure l’Isola si sta chiudendo in se stessa, si contrae in torre semidiruta, può perfino diventare minuscola in mano a Odisseo, pegno di nostalgia insulare, souvenir d’Itaca dolce e doloroso.
Una lunga feritoia fa filtrare luci impossibili nell’Isola-torre. L’acqua non la circonda lacustre o fluviale ma invece, sorgiva, scaturisce dal suo interno per spandersi sui gradini trasformati in cascatelle allagando gli interni vuoti, tracimando su piattaforme, inondando baie e scogliere. Gallerie d’alberi in prospettiva, all’interno dell’Isola-torre, invitano a passeggiate da brivido.
Ma la cosa che più mi ha colpito è la definizione della nuova isola: l’Isola-torre
100x100
Gallerie d’alberi in prospettiva, all’interno dell’Isola-torre, invitano a passeggiate da brivido.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Un dubbio
La cosa che mi sorprende è che delle prossime mostre di Nunziante (Milano, Fiesole, Roma) non si trova traccia su nessun giornale/rivista. Come mai?
sergio- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 09.07.10
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Immagino che le pubblicità dedicate a Fiesole partiranno dai numeri di Aprile e probabilmente in quelli di giugno vedremo le pubblicità per Roma.
Per quanto riguarda Milano (che tra i vari eventi è quello più secondario) è comunque sponsorizzato nel sito ArsValue in home page e stamattina hanno inviato la newsletter (sempre di ArsValue) a tutti i loro iscritti, che sono sicuramente di più dei lettori delle varie riviste.
Per quanto riguarda Milano (che tra i vari eventi è quello più secondario) è comunque sponsorizzato nel sito ArsValue in home page e stamattina hanno inviato la newsletter (sempre di ArsValue) a tutti i loro iscritti, che sono sicuramente di più dei lettori delle varie riviste.
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Importante news appena ricevuta dal maestro:
la mostra di Fiesole si svolgerà sotto il patrocinio e la tutela del Ministero dei Beni Culturali.
Il riconoscimento sarà reso ufficiale nei prossimi giorni e questo patrocinio sarà presente nelle locandine della mostra a rappresentare l'importanza e la storicizzazione dell'evento.
Un'importante tassello nella carriera del maestro.
la mostra di Fiesole si svolgerà sotto il patrocinio e la tutela del Ministero dei Beni Culturali.
Il riconoscimento sarà reso ufficiale nei prossimi giorni e questo patrocinio sarà presente nelle locandine della mostra a rappresentare l'importanza e la storicizzazione dell'evento.
Un'importante tassello nella carriera del maestro.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
sergio ha scritto:La cosa che mi sorprende è che delle prossime mostre di Nunziante (Milano, Fiesole, Roma) non si trova traccia su nessun giornale/rivista. Come mai?
Sergio non so se compri Arte In e Arte Mondadori.
Io sono abbonato e ti posso assicurare che della mostra di Fiesole si parla con una pagina intera sul mensile Arte Mondadori di febbraio 2011, a pagina 11, con in pubblicazione l'olio 100 x 100, la nuova isola con l'artista in primo piano
100x100
una pagina intera sul mensile Arte Mondadori di marzo 2011, a pagina 13, con in pubblicazione l'olio 50 x 60, il viaggio degli argonauti,
50x60
, e sul bimestrale Arte In di febbraio-marzo 2011, a pagina 5, con in pubblicazione l'olio 100 x 150 denominato Prometeo.
100x150
A queste pubblicità ne seguiranno altre sui prossimi numeri e sicuramente anche altre in prossimità dell'evento di Fiesole e di tutti quelli previsti per il 2011.
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Stefano ha scritto:Importante news appena ricevuta dal maestro:
la mostra di Fiesole si svolgerà sotto il patrocinio e la tutela del Ministero dei Beni Culturali.
Il riconoscimento sarà reso ufficiale nei prossimi giorni e questo patrocinio sarà presente nelle locandine della mostra a rappresentare l'importanza e la storicizzazione dell'evento.
Un'importante tassello nella carriera del maestro.
bè data l'importanza della mostra mi sembra 1 riconoscimento più che meritato.
Pubblicità eventi
Bravo Stefano, ho smesso di comprare Arte Mondadori un paio di anni fa e non ho più il polso della situazione...
Grazie delle info... Se qualcuno riesce a scannerizzare le pagine le inserisco anche nel sito nelle sezioni dedicate alle varie esposizioni...
Thanks!
Grazie delle info... Se qualcuno riesce a scannerizzare le pagine le inserisco anche nel sito nelle sezioni dedicate alle varie esposizioni...
Thanks!
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Stefano ha scritto:Importante news appena ricevuta dal maestro:
la mostra di Fiesole si svolgerà sotto il patrocinio e la tutela del Ministero dei Beni Culturali.
Il riconoscimento sarà reso ufficiale nei prossimi giorni e questo patrocinio sarà presente nelle locandine della mostra a rappresentare l'importanza e la storicizzazione dell'evento.
Un'importante tassello nella carriera del maestro.
Sono davvero contento di questo patrocinio, ben meritato e che lascia ben sperare per il futuro (sia del Maestro che del Ministero dei Beni Culturali ).
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Stefano ha scritto:Importante news appena ricevuta dal maestro:
la mostra di Fiesole si svolgerà sotto il patrocinio e la tutela del Ministero dei Beni Culturali.
Il riconoscimento sarà reso ufficiale nei prossimi giorni e questo patrocinio sarà presente nelle locandine della mostra a rappresentare l'importanza e la storicizzazione dell'evento.
Un'importante tassello nella carriera del maestro.
Gran bella notizia, evviva!
Significa che anche le istituzioni iniziano a ritenerlo culturalmente importante; è un riconoscimento di peso, ed ampiamente meritato!
axis- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 15.11.09
Ti spiego il mio dubbio
Stefano ha scritto:sergio ha scritto:La cosa che mi sorprende è che delle prossime mostre di Nunziante (Milano, Fiesole, Roma) non si trova traccia su nessun giornale/rivista. Come mai?
Sergio non so se compri Arte In e Arte Mondadori.
Io sono abbonato e ti posso assicurare che della mostra di Fiesole si parla con una pagina intera sul mensile Arte Mondadori di febbraio 2011, a pagina 11, con in pubblicazione l'olio 100 x 100, la nuova isola con l'artista in primo piano
100x100
una pagina intera sul mensile Arte Mondadori di marzo 2011, a pagina 13, con in pubblicazione l'olio 50 x 60, il viaggio degli argonauti,
50x60
, e sul bimestrale Arte In di febbraio-marzo 2011, a pagina 5, con in pubblicazione l'olio 100 x 150 denominato Prometeo.
100x150
A queste pubblicità ne seguiranno altre sui prossimi numeri e sicuramente anche altre in prossimità dell'evento di Fiesole e di tutti quelli previsti per il 2011.
Non vorrei essere frainteso. Quello che intendevo dire è che, vista l'importanza crescente del maestro, mi aspetterei di vedere qualche recensione, che sò?, sul "4 ore della domenica o sulla pagina culturale del Corriere. Non tanto la pubblicità, quindi, ma un riconoscimento "esterno" del valore di Nunziante e delle sue mostre.
Grazie, comunque, per le informazioni circa le riviste che hai citato.
sergio- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 09.07.10
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Nel mondo dell'arte tutte le pubblicità e le altre forme di comunicazione divulgativa su riviste e quotidiani,
non nascono spontaneamente per meriti assoluti o storicizzazione meritoria.
Nascono per interesse da parte di qualcuno che ha interesse a promuovere la carriera di un artista, oppure perchè è lo stesso artista a farlo investendo di suo.
Ci sono degli artisti strasponsorizzati e riscoperti solo da morti da parte di abili mercanti (vedi Boetti).
Poi ci sono artisti che realizzavano i dipinti ai reali del mondo come Annigoni, vendendo le sue opere in vita da solo senza curarsi troppo di curare il mercato e la pubblicità. Adesso da morto non se lo tira nessuno e un arazzino fatto dalle donne afgane costo di più di un suo capolavoro. Ma poichè non gli è mai interessato curare la sua carriera e non si è accompagnato ad un abile mercante ha un record price di appena 312.500 euro fatto peraltro nel 1987 unica eccezione della sua carriera. Il secondo record è di 65000 euro del 1991 e da allora non ha più superato i 55.000 per opere storiche e importanti.
Boetti invece ha tutti i record importanti tra il 2007 e il 2011, guarda caso proprio quando è stato riscoperto dal mercato.... chissà perchè
Nel passato ci sono stati esempi clamorosi di autosponsorizzazione e investimento su se stessi.
Due nomi su tutti: Picasso e Warhol.
Picasso è stato il primo esempio di investimento pubblicitario a livello assoluto, dove l'artista reinvestiva circa 1/3 di quello che guadagnava in promozione e pubblicità con dei mercanti super. E i risultati mi sembrano eloquenti per uno che ha realizzato oltre 48.000 opere e che ha record che superano i 90 milioni di euro.
E tutti gli artisti della transavanguardia, chi li conosceva prima che Achille Bonito Oliva ci si dedicasse investendo su di loro?
Su questo argomento ci farei un trattato, ma quello che brevemente sottolineo è che nulla nasce per caso e ai meriti di tanti bravi artisti rimasti pressochè sconosciuti, nel mondo dell'arte, si accompagnano spesso e volentieri tanti artisti del nulla, che hanno recensioni, pubblicità e record solo grazie al mercanti che li rappresentano e li sponsorizzano investendo su di loro capitali a parecchi zeri.
E' piuttosto raro che artisti bravi e meritevoli riescano da soli a raggiungere la notorietà e la fama. Occorre che dietro ci sia sempre qualcuno.
E' una triste verità, ma è la verità.
Il maestro in questo momento cammina da solo e non lo sponsorizza nessuno. Tutto quello che sta succedendo intorno a lui è assolutamente merito suo e della sua grande maestria e arte.
Se le cose nelle prossime settimane andranno come devono andare, ne vedremo delle belle già nel 2011, e a tutto il programma di mostre (4) già stabilito si aggiungeranno nel 2012 eventi e manifestazioni importantissimi sotto patrocini istituzionali come già sta succedendo per Fiesole.
p.s. ho conosciuto un giornalista di una testata nazionale in quale mi ha detto che certi articoli dedicati ad artisti nella sezione cultura nascono grazie ad una gentile donazione di opere d'arte da parte dell'artista. Non mi sono scandalizzato proprio per nulla, conoscevo già l'antica forma del baratto..
non nascono spontaneamente per meriti assoluti o storicizzazione meritoria.
Nascono per interesse da parte di qualcuno che ha interesse a promuovere la carriera di un artista, oppure perchè è lo stesso artista a farlo investendo di suo.
Ci sono degli artisti strasponsorizzati e riscoperti solo da morti da parte di abili mercanti (vedi Boetti).
Poi ci sono artisti che realizzavano i dipinti ai reali del mondo come Annigoni, vendendo le sue opere in vita da solo senza curarsi troppo di curare il mercato e la pubblicità. Adesso da morto non se lo tira nessuno e un arazzino fatto dalle donne afgane costo di più di un suo capolavoro. Ma poichè non gli è mai interessato curare la sua carriera e non si è accompagnato ad un abile mercante ha un record price di appena 312.500 euro fatto peraltro nel 1987 unica eccezione della sua carriera. Il secondo record è di 65000 euro del 1991 e da allora non ha più superato i 55.000 per opere storiche e importanti.
Boetti invece ha tutti i record importanti tra il 2007 e il 2011, guarda caso proprio quando è stato riscoperto dal mercato.... chissà perchè
Nel passato ci sono stati esempi clamorosi di autosponsorizzazione e investimento su se stessi.
Due nomi su tutti: Picasso e Warhol.
Picasso è stato il primo esempio di investimento pubblicitario a livello assoluto, dove l'artista reinvestiva circa 1/3 di quello che guadagnava in promozione e pubblicità con dei mercanti super. E i risultati mi sembrano eloquenti per uno che ha realizzato oltre 48.000 opere e che ha record che superano i 90 milioni di euro.
E tutti gli artisti della transavanguardia, chi li conosceva prima che Achille Bonito Oliva ci si dedicasse investendo su di loro?
Su questo argomento ci farei un trattato, ma quello che brevemente sottolineo è che nulla nasce per caso e ai meriti di tanti bravi artisti rimasti pressochè sconosciuti, nel mondo dell'arte, si accompagnano spesso e volentieri tanti artisti del nulla, che hanno recensioni, pubblicità e record solo grazie al mercanti che li rappresentano e li sponsorizzano investendo su di loro capitali a parecchi zeri.
E' piuttosto raro che artisti bravi e meritevoli riescano da soli a raggiungere la notorietà e la fama. Occorre che dietro ci sia sempre qualcuno.
E' una triste verità, ma è la verità.
Il maestro in questo momento cammina da solo e non lo sponsorizza nessuno. Tutto quello che sta succedendo intorno a lui è assolutamente merito suo e della sua grande maestria e arte.
Se le cose nelle prossime settimane andranno come devono andare, ne vedremo delle belle già nel 2011, e a tutto il programma di mostre (4) già stabilito si aggiungeranno nel 2012 eventi e manifestazioni importantissimi sotto patrocini istituzionali come già sta succedendo per Fiesole.
p.s. ho conosciuto un giornalista di una testata nazionale in quale mi ha detto che certi articoli dedicati ad artisti nella sezione cultura nascono grazie ad una gentile donazione di opere d'arte da parte dell'artista. Non mi sono scandalizzato proprio per nulla, conoscevo già l'antica forma del baratto..
Stefano- FORUMISTA FONDAMENTALE
- Data d'iscrizione : 12.11.08
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Intervento degno di lode e ringraziamento,questo di Stefano. Puntuale,preciso,eloquente.Il programma 2012 del maestro si preannuncia pazzesco, e già cominciano ad arrivare all'orecchio indiscrezioni che però sarà cura di Luca annunciarci ed ufficializzarci,nei modi e tempi giusti.Che dire? Trovo che il maestro abbia oramai l'esperienza e le competenze necessarie per l'autogestione,nazionale ed internazionale.Ad maiora
gerardo- Forumista Stellare
- Data d'iscrizione : 14.04.09
Età : 69
Località : latina
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
Scusate il ritardo con cui riporto la notizia, ma mi sono appena svegliato!
Oggi nel quotidiano "Il Giorno" (all'interno pagina live in Toscana) c'è tutta la prima pagina dell'inserto dedicata al Maestro e alla mostra di Fiesole!
Chi riesce a procurarsi il quotidiano??
Oggi nel quotidiano "Il Giorno" (all'interno pagina live in Toscana) c'è tutta la prima pagina dell'inserto dedicata al Maestro e alla mostra di Fiesole!
Chi riesce a procurarsi il quotidiano??
Re: FIESOLE "Isole del pensiero" Böcklin-de Chirico-Nunziante
La Metamediale, sempre attenta nei nostri confronti ci fa avere la scannerizzazione di quello che oggi è uscito come allegato ("Live in Toscana") nel quotidiano nazionale "Il Giorno". Per una migliore visualizzazione ho caricato l'articolo sul sito web: http://www.webalice.it/luamenes/antonionunziante/Emeroteca/2011%2003%2024IlGiorno.html
Pagina 4 di 6 • 1, 2, 3, 4, 5, 6
Argomenti simili
» Catalogo "Isole del Pensiero - Bocklin, de Chirico, Nunziante"
» De Chirico - Nunziante: La metafisica : 8 Settembre - 30 Dicembre 2015, BRA
» NUNZIANTE alla mostra DOPPIO SOGNO - da Warhol a Hirst da De Chirico a Boetti
» 1^ PARTE VIDEO FOTOGRAFICO MOSTRA FIESOLE "ISOLE DEL PENSIERO"
» NUOVE OPERE - 2011
» De Chirico - Nunziante: La metafisica : 8 Settembre - 30 Dicembre 2015, BRA
» NUNZIANTE alla mostra DOPPIO SOGNO - da Warhol a Hirst da De Chirico a Boetti
» 1^ PARTE VIDEO FOTOGRAFICO MOSTRA FIESOLE "ISOLE DEL PENSIERO"
» NUOVE OPERE - 2011
Pagina 4 di 6
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.